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Londra. Anche la Corte d'Appello contro i genitori di baby Charlie: staccate la spina

Elisabetta Del Soldato giovedì 25 maggio 2017

I medici possono interrompere le cure che tengono in vita il piccolo Charlie Gard. Così ha deciso ieri il giudice della Corte d’appello di Londra dopo che i genitori del bambino di otto mesi avevano chiesto di poterlo portare negli Stati Uniti dove lo avrebbero atteso cure pionieristiche. Il piccolo ha una infermità genetica rarissima, una malattia del mitocondrio che succhia energia ai muscoli, polmoni e altri organi ed è tenuto in vita da un respiratore artificiale.

I medici che lo hanno in cura, all’ospedale pediatrico di Londra Great Ormond Street, ritengono che sia giunta l’ora di staccare la spina per non rallentare «la morte inevitabile di Charlie» e per evitargli ulteriori sofferenze. Un parere diametralmente opposto a quello dei genitori del bambino che vorrebbero invece portarlo in America dove lo attenderebbero nuove cure. La coppia, Chris Guard e Connie Yates, dopo il verdetto di ieri, non ha ancora detto che cosa abbia intenzione di fare. Il loro avvocato, Richard Gordon, tuttavia, ha criticato fortemente il sistema giudiziario dicendo, fuori dalla corte, che «i giudici non dovrebbero interferire in decisioni che spettano solo ai genitori del piccolo. Si tratta di una vera e propria intrusione dello Stato nella famiglia».

L'11 aprile scorso l'Alta Corte di Londra aveva già stabilito che i medici potevano staccare la spina al piccolo Charlie. La Corte d'appello ha confermato questa sentenza.