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Medio Oriente. Attacco in Giordania, morti tre soldati americani. Iran: noi estranei

I.Sol. lunedì 29 gennaio 2024

L'attacco con un drone a una base americana in Giordania ha causato domenica la morte di tre soldati americani e almeno 34 feriti. Si tratta anche del primo attacco dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas alle truppe Usa in Giordania, un Paese alleato chiave in Medio Oriente (con un ruolo cruciale anche a Gerusalemme per la sua supervisione dei luoghi santi), dove stazionano circa 3000 militari americani.

L'attacco di domenica, nel quale l'Iran ha dichiarato di non essere coinvolto, segna un'importante escalation nelle tensioni che hanno travolto il Medio Oriente, tra le preoccupazioni che la guerra di Israele contro i militanti di Hamas potrebbe estendersi in un conflitto più ampio che coinvolge i rappresentanti dell'Iran in Libano, Yemen e Iraq.

«Mentre stiamo ancora raccogliendo evidenze di questo attacco, sappiamo che è stato effettuato da gruppi militanti radicali sostenuti dall'Iran che operano in Siria e Iraq», ha affermato la Casa bianca con una nota. «Non abbiate dubbi: chiederemo conto a tutti i responsabili nel momento e nel modo da noi scelti», ha affermato il presidente degli Stati Uniti.
Almeno 34 membri del personale sono rimasti feriti nell'attacco di domenica nel nord-est della Giordania, vicino al confine siriano, secondo una dichiarazione del Comando Centrale degli Stati Uniti.

L'esercito americano ha affermato che l'attacco è avvenuto in una base vicino al confine siriano. Non viene menzionato il nome della base, ma stando a quanto riportato da Reuters è stata identificata come la Torre 22 in Giordania, che occupa una posizione strategicamente importante, nel punto più nord-orientale dove i confini del paese incontrano Siria e Iraq.
Un portavoce del governo di Amman, parlando alla tv pubblica del suo Paese, ha sostenuto che l'attacco non sia avvenuto sul suolo giordano ma in Siria, prendendo di mira la base americana di Al-Tanf. Ma il Pentagono insiste sulla sua versione. Il Wall Street Journal ha chiarito e confermato che a essere colpita è stata la Tower 22, un piccolo avamposto Usa in Giordania vicino alla base Al-Tanf, la quale si trova però al di là del confine, nella Siria sud occidentale, dove le forze americane collaborano con i partner locali contro il Daesh.

Nel contempo la missione dell'Iran presso le Nazioni Unite ha dichiarato lunedì in una dichiarazione che Teheran non è coinvolta nell'attacco.
«L'Iran non ha alcun legame e non ha nulla a che fare con l'attacco alla base americana», ha affermato la missione in un comunicato pubblicato dall'agenzia di stampa statale IRNA. «C'è un conflitto tra le forze americane e i gruppi di resistenza nella regione». «Queste accuse - ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanaani, citato dall'agenzia Irna - sono mosse con un obiettivo politico volto a ribaltare la realtà della regione».


Anche sul piano della politica statunitense questo raid mette in imbarazzo Biden proprio durante le negoziazioni con Doha per sbloccare i fondi iraniani (6 miliardi di dollari) in due banche del Qatar dopo la liberazione di alcuni ostaggi americani. E accresce le sue difficoltà elettorali sul fronte della guerra: oltre 1.000 pastori afroamericani che rappresentano centinaia di migliaia di fedeli a livello nazionale si sono mobilitati per chiedergli un cessate il fuoco a Gaza. Ammonendolo che altrimenti rischia di perdere quel cruciale voto afroamericano che sta cercando di riconquistare in questi giorni in South Carolina, prima tappa il 3 febbraio delle primarie dem.