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Calabria. Le armi chimiche siriane a Gioia Tauro

giovedì 16 gennaio 2014

​​È il porto calabrese di Gioia Tauro, quello nel quale transiteranno le armi chimiche provenienti dalla Siria che si trovano a bordo della nave danese Arc Futura. Le armi chimiche si trovano attualmente depositate in circa 1.500 container sulla nave danese che farà scalo a Gioia Tauro e poi saranno trasbordate sulla nave Cape Ray. Il porto calabrese sarebbe stato scelto per le caratteristiche idonee ad assicurare il trasbordo dei componenti chimici sulla nave militare americana che ospiterà il materiale per la sua successiva distruzione in acque internazionali. In un primo momento si era diffusa la notizia che fosse invece La Maddalena ad ospitare le scorie e già erano scoppiate le polemiche. Il primo a protestare è stato Ignazio Messina, segretario nazionale dell'Idv: "Oggi arriveranno in Italia 1200 tonnellate di armi chimiche dalla Siria ed il ministro Bonino si presenterà in Parlamento solo per comunicare la scelta dello scalo che ospiterà l'arsenale. L'Italia non deve concedere i suoi porti, mettendo a rischio la salute dei cittadini. A livello internazionale non abbiamo peso".

Le armi chimiche si trovano attualmente depositate in circa 1.500 container sulla nave danese che farà scalo a Gioia Tauro e poi saranno trasbordate sulla nave Cape Ray. Il porto calabrese sarebbe stato scelto per le caratteristiche idonee ad assicurare il trasbordo dei componenti chimici sulla nave militare americana che ospiterà il materiale per la sua successiva distruzione in acque internazionali. In un primo momento si era diffusa la notizia che fosse invece La Maddalena ad ospitare le scorie e già erano scoppiate le polemiche. Il primo a protestare è stato Ignazio Messina, segretario nazionale dell'Idv: "Oggi arriveranno in Italia 1200 tonnellate di armi chimiche dalla Siria ed il ministro Bonino si presenterà in Parlamento solo per comunicare la scelta dello scalo che ospiterà l'arsenale. L'Italia non deve concedere i suoi porti, mettendo a rischio la salute dei cittadini. A livello internazionale non abbiamo peso". Nel corso della mattinata il ministro Emma Bonino e il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi hanno spiegato alle commissioni di Camera e Senato che l'operazione avverrà nella massima sicurezza. "Si tratta della più importante operazione di disarmo negli ultimi dieci anni" ha detto la Bonino. Le operazioni nel porto di Gioia Tauro avverranno "secondo standard internazionali in condizioni di assoluta sicurezza" ha detto Lupi. "Per quanto classificati come pericolosi" si tratta di "classi di prodotti che vengono trasportati ogni giorno in Italia" e saranno "imballati e sigillati secondo procedure internazionali per la totale sicurezza del trasporto".  I sindaci di Gioia Tauro (Renato Bellofiore), di San Ferdinando (Domenico Madafferi) e di Rosarno (Elisabetta Tripodi), comuni nei quali ricade l'area del porto di Gioia Tauro, si sono incontrati per valutare le azioni da intraprendere sulla vicenda che vede lo scalo portuale quale prescelto dal Governo per il trasbordo delle armi chimiche siriane destinate alla distruzione. "Non escludo che si possa arrivare anche a un'ordinanza di chiusura del porto" ha detto Madafferi. Il primo cittadino di San Ferdinando definisce "sgarbo istituzionale" il mancato coinvolgimento delle amministrazioni locali nella vicenda. "Siamo pronti - avverte - a mobilitare tutta la Piana di Gioia Tauro". Alle proteste dei sindaci ha replicato Lupi dicendo che non sarà necessaria nessuna chiusura.