Mondo

L'idea. Gli italiani scomparsi in America Latina rivivono con «Archivio desaparecido»

Lucia Capuzzi sabato 11 settembre 2021

Manifestazione per i desaparecidos nella plaza de Mayo di Buenos Aires

Tra gli anni Sessanta e Ottanta, l’estremo Sud dell’America Latina finì ostaggio dei generali golpisti e delle loro dittature. Dal Brasile all’Argentina, i regimi – pur diversi – si distinsero per la macabra pratica di far scomparire gli oppositori, reali o presunti. Né vivi né morti, semplicemente scomparsi. Tra loro anche molti italiani. Chi erano? Che ne è stato di loro? Per la prima volta, le loro biografie sono state ricostruite e messe a disposizione del pubblico grazie a “Archivio desaparecido”, progetto multimediale realizzato dal Centro di giornalismo permanente, collettivo di freelance nato a Roma nel 2018 e finanziato da Etica Sgr, con il sostegno della Fondazione Basso e di un crowfunding di Produzioni dal basso.

Tutto è cominciato nel 2019, quando il gruppo di giovani cronisti s'è messo sulle tracce dei connazionali svaniti nel nulla e su quelle dei loro familiari che non hai smesso di lottare per ottenere verità e giustizia. Passo dopo passo, spostandosi da una sponda all'altra dell'Oceano, i giornalisti hanno raccolto frammenti delle loro storie, fino a comporre il mosaico. Fino a restituire memoria ai desaparecidos. Trenta delle loro biografie ora, sono sono diventate un libro, pubblicato da Nova Delphi, un podcast prodotto da Radio Tre e un vero e proprio archivio virtuale, libero e gratuito (http://www.archiviodesaparecido.com/home/) «I regimi militari hanno cercato di cancellare un’intera generazione durante gli anni Settanta, ma sono vite ed esempi impossibili da eliminare. Per questo motivo, abbiamo deciso di raccontare le loro storie», spiegano i curatori Elena Basso, Marco Mastrandrea e Alfredo Sprovieri.