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Coronavirus. Anziani e disabili lasciati morire, scandalo e denunce in Spagna

Paola Del Vecchio, Madrid giovedì 28 maggio 2020

Una commemorazione delle vittime del coronavirus a Madrid

Anziani e malati terminali abbandonati alla pandemia, mandati al macello. Nuove prove spuntano nello stesso giorno in cui uno studio stima che alle 27.118 vittime ufficiali se ne potrebbero aggiungere 12mila, considerata in eccesso rispetto alla consueta mortalità, in base all’analisi del registro civile.

I morti per Covid, dunque, potrebbero raggiungere quota 43mila. Ben 19mila di questi sono deceduti nei centri geriatrici e per disabili. Un’ecatombe di fronte alla quale le autorità regionali competenti hanno sempre negato parametri selettivi per impedirne i trasferimenti in ospedale. Ed evitare in questo modo il collasso delle unità di terapia intensiva durante il picco epidemico. Ma un protocollo di direttive, inviato il 18 marzo a vari nosocomi e residenze per anziani dalla Comunità di Madrid – epicentro dell’epidemia con 7.863 vittime nelle 475 Rsa e nei 235 centri per disabili – indica nero su bianco i «criteri di esclusione».

A pubblicare il testo dell’assessorato regionale alla Sanità, il quotidiano online Infolibre. «Si procederà a trasferire in ospedale i pazienti che non abbiano le seguenti caratteristiche, che saranno criteri di esclusione», è scritto a lettere maiuscole nel protocollo di coordinamento, poi aggiornato con successive versioni. Fra gli obiettivi del «piano di azione unico per il supporto sanitario alle residenze pubbliche e private della Regione di Madrid», quello di «contribuire alla sostenibilità del sistema sanitario ». E di «identificare i pazienti che si beneficiano di un trasferimento in ospedale per una migliore prognosi di sopravvivenza e di qualità della vita a breve e lungo termine».

Pur rimettendo «ai principi di bioetica e al codice deontologico dei professionisti sanitari in situazioni di emergenze e catastrofi sanitarie», si esplicitano i «criteri di esclusione» degli anziani condannati a restare nelle Rsa: i pazienti «in situazione di fine vita sostenuti da cure palliative»; in fase «terminale oncologica, di malattie di organi avanzate»; o «con criteri di terminalità neurogenerativa (Gds di 7)»; oppure di «deterioramento funzionale grave (definito da Barthel 25), e grave (Barthel 25-40)»; e di «deterioramento cognitivo moderato (Gds5)». L’indice Barthel misura la capacità di una persona di realizzare le attività della vita quotidiana, mentre il Gds7 indica la tappa più grave di demenza.

Lo scandalo delle stragi nelle residenze non è solo madrilegno, come dimostrano le inchieste avviate in 376 Rsa in Catalogna.

Ma ieri, i familiari di 25 vittime del Covid-19 in case di riposo di Alcorcón e Leganés hanno presentato denunce penali contro la governatrice Isabel Diaz Ayuso del Pp e due assessori per presunti reati di omicidio colposo, lesioni, omissione del dovere di soccorso, prevaricazione, e trattamento degradante.