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Il caso. Altro no a Indi, per l'Alta Corte di Londra la “piccola italiana” deve morire

Angela Napoletano, Nottingham mercoledì 8 novembre 2023

La piccola Indi Gregory

Ancora un “no” per Indi Gregory, la bambina di otto mesi, affetta da una rarissima malattia mitocondriale, condannata dall’Alta Corte di Londra alla sospensione dei trattamenti vitali. Il giudice, Robert Peel, ha respinto anche l’appello con cui la famiglia chiedeva almeno di poter portare la piccola a casa per farla spirare tra i suoi cari.

Il tribunale ha deciso invece che Indi morirà domani, alle ore 14 (ore 15 in Italia), al Queen’s Medical Center di Nottingham, dove è ricoverata sin dalla nascita, o in hospice.

Proseguono intanto le trattative per risolvere il caso a livello diplomatico. La famiglia Gregory, lo ricordiamo, aveva chiesto al tribunale l’autorizzazione al trasferimento della piccola all’ospedale Bambino Gesù di Roma che si era offerto di prenderla in carico.

La concessione della cittadinanza italiana, varata a favore di Indi lunedì nel corso di una seduta lampo del Consiglio dei ministri di Giorgia Meloni, avrebbe dovuto facilitare questa possibilità che, tuttavia, il giudice ha negato.

Gli avvocati hanno fatto sapere che il Console italiano a Manchester, nella sua funzione di giudice tutelare, ha emesso un provvedimento di urgenza dichiarando la competenza del giudice italiano e autorizzando l’adozione del piano terapeutico proposto dall’ospedale Bambino Gesù di Roma e il trasferimento della minore a Roma.

Ha anche nominato un curatore speciale per gestire le procedure. Il decreto è stato comunicato dal curatore al direttore generale dell’ospedale britannico al fine di favorire la auspicabile collaborazione tra le autorità sanitarie dei due Paesi ed evitare un conflitto di giurisdizione.