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Siria. Aleppo senza acqua da 15 giorni. «È emergenza»

lunedì 17 agosto 2015
​L'emergenza idrica ad Aleppo ha raggiunto livelli "catastrofici" e sta provocando "grande sofferenza" tra la popolazione. Così Padre Elias Janji, della chiesa armeno cattolica, parla in un'intervista ad Adnkronos International della situazione nella città della Siria settentrionale teatro di combattimenti tra le forze del regime e i ribelli islamisti, con questi ultimi che hanno tagliato le forniture di acqua ed elettricità ai quartieri sotto il controllo dei lealisti.
"Da 14 giorni mancano acqua ed elettricità. È una catastrofe, anchese non è la prima volta che ad Aleppo manca l'acqua per tanti giorniconsecutivi", sottolinea il religioso che vive nel quartiere di al-Suleimaniyeh, una delle roccaforti del regime.
Padre Janji evidenzia quindi il lavoro svolto dall'associazione "Aiutiamo la Siria", di cui fa parte, per alleviare l'emergenza. "Ogni giorno - spiega - forniamo gratis a 20 famiglie 500 litri di acqua. Inoltre è partito un altro progetto che prevede l'acquisto di cisterne da installare nelle abitazioni così che tutti possano avere a disposizione l'acqua anche quando viene tagliata".A complicare la situazione, prosegue il religioso, sono le condizioni climatiche, con le temperature che in questi giorni ad Aleppo "hanno superato i 40 gradi". Anche bambini e anziani, malgrado le condizioni, sono impegnati inprima fila in questa lotta per l'acqua. "I piccoli di cinque-sei anniportano l'acqua alle loro famiglie prendendola dai pozzi pubblici. Maci sono code lunghissime per approvvigionarsi e non si possonoprelevare più di 10-15 litri per volta", afferma Padre Janji, secondoil quale il fabbisogno quotidiano di una famiglia è di circa 100 litridi acqua al giorno.
Il religioso rivolge quindi un appello ai ribelli affinché l'acqua torni a disposizione della cittadinanza di Aleppo. "È un appello a chi ha una coscienza cristiana, non per forza cristiana - conclude - l'acqua è un elemento banale della nostra vita e dovremmo sempre averne a disposizione. Come può un uomo, in nome della libertà, fare una cosa del genere?".