Mondo

Africa orientale. Un concorso contro pregiudizi e magia nera: Mister e Miss Albini

giovedì 27 dicembre 2018

Un'immagine del concorso

Col motto «bellezza oltre la pelle» si è tenuto il primo concorso per Mister e Miss albini in Africa orientale, un concorso promosso per combattere i pregiudizi infondati, di cui è vittima questa categoria di persone dipinte come esseri incompatibili con una normale vita civile.

La prima edizione di questa singolare gara di bellezza, svoltasi a Nairobi, ha visto la partecipazione di 30 finalisti da Kenya, Uganda e Tanzania. Organizzato dalla Società di albinismo del Kenya, il concorso mirava ad aumentare la consapevolezza e l'inclusione sociale per gli albini, che in Africa continuano a essere oggetto di uno stigma, spesso mortale. Altro obiettivo dell'iniziativa era facilitare un'interazione positiva tra le persone albine e la società.

«Si tratta di autostima», ha raccontato una delle concorrenti, la ventunenne Sherleen Tunai Lumumba. «Ho acquistato molta più fiducia stando davanti al pubblico durante l'evento».

Il ventunenne Silas Shedrack della Tanzania e la diciannovenne Maryanne Muigai del Kenya sono stati i due vincitori del titolo di Mr e Miss albini: hanno ricevuto premi in denaro e sono stati nominati ambasciatori per un anno delle organizzazioni partner dell'evento.

In alcuni Paesi africani la vita di chi nasce con l'albinismo, un'anomalia genetica caratterizzata dalla completa o parziale carenza di pigmentazione melaninica nella pelle, nell'iride e nella coroide, nei peli e nei capelli, può finire presto e in modo tragico. Sono chiamati «figli della luna», ma anche con il meno poetico «figli del diavolo» o «zeru zeru» (persone fantasma).

In Tanzania, per esempio, la tradizione li ritiene portatori di malocchio o addirittura esseri magici. Per questo motivo parti dei loro corpi, fra cui braccia, sangue, genitali e capelli, sono ricercati per preparare pozioni. Una persecuzione che nasce dall'ignoranza e dall'ignoranza viene alimentata, grazie a superstizioni e credenze popolari che, in molti casi, gli stessi governi appoggiano. Gli albini vivono nel terrore di essere mutilati o uccisi. Parti del loro corpo, compresa la pelle, sono vendute per fabbricare amuleti contro il malocchio o per curare varie malattie. Stuprare una donna albina significa guarire dall'Hiv e più si provoca dolore mutilando un albino, più il «potere magico» sarà efficace.

Bere il loro sangue porterebbe varie ricchezze e le loro ossa conterrebbe oro. È un business redditizio e macabro, in cui il più delle volte, vengono coinvolti i familiari e che tra i clienti vede persone facoltose, visto i prezzi sul mercato della magia nera. Neanche da morti i «figli della luna» possono avere pace: le loro tombe vengono trafugate e i loro resti venduti.