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MISSIONE. Incidente in Afghanistan Muoiono 3 soldati italiani

lunedì 20 febbraio 2012
​In un incidente stradale in Afghanistan sono morti tre soldati italiani, tutti appartenenti al 66emo reggimento fanteria "Trieste" che ha sede a Forlì. La tragedia è avvenuta nell'area di Shindad; i militari facevano parte di una pattuglia che a bordo di alcuni veicoli si stava recando a compiere un'attività operativa.
Il mezzo, appartenente alla Task Force Center con base a Shindand, era impegnato in un'attività tesa a recuperare una unità bloccata dalle condizioni meteo particolarmente avverse, quando nell'attraversare un corso d'acqua, si è ribaltato intrappolando, al suo interno, tre dei militari dell'equipaggio che sono successivamente deceduti. I militari morti sono il caporal maggiore capo Francesco Currò, nato il 27 febbraio 1979 a Messina, il primocaporal maggiore Francesco Paolo Messineo, nato il 23 maggio 1983 a Palermo, e il primo caporal maggiore Luca Valente, nato l'8 gennaio 1984 a Gagliano del Capo (Lecce). Lo rende noto la Difesa, aggiungendo che il militare ferito ha avvisato personalmente i propri familiari.Sono giunte le condoglianze del presidente Napolitano, del capo del governo Monti e delle più alte cariche istituzionali, "Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha appreso con dolore il grave incidente in Afghanistan nel quale hanno perso la vita tre militari italiani ed esprime il suo cordoglio alle famiglie, partecipando con commozione al loro lutto". È quanto si legge nella nota di Palazzo Chigi. "Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia del grave incidente in cui hanno oggi perso la vita tre militari italiani, impegnati nella missione internazionale per la pace e la stabilità in Afghanistan, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari dei caduti, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese". È quanto si legge nella nota del Quirinale.Il ritorno in Italia delle tre salme, secondo il colonnello Martorana, dovrebbe essere questione di pochi giorni: "In questi casi si utilizzano voli militari che so già essere in via di organizzazione. Credo che mercoledì potrebbe essere il giorno per riportarli fra le nostre braccia".