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STATI UNITI. Il presidente Obama rimuove il generale McChrystal

Luca Geronico mercoledì 23 giugno 2010
Il presidente Usa Barack Obama ha rimosso il comandante in capo delle truppe in Afghanistan, generale Stanley McChrystal e ha invitato il Senato a confermare rapidamente il generale David Petraeus come suo sostituto. Obama ha detto che l'avvicendamento al vertice non riflette un cambio di politica, ma che la missione in Afghanistan richiede l'unità della sua squadra di lavoro dedicata alla sicurezza nazionale.La critica rivolta dal presidente a McChrystal, che aveva rilasciato una dura intervista ad un settimanale sulla guida politica del conflitto in Afghanistan, è di non rispettare gli standard di comportamento richiesti ad un generale in capo e che tale condotta erode la fiducia necessaria per la missione bellica nel paese centroasiatico.L'INTERVISTA A "ROLLING STONE"L’Afghanistan per il generale Stanley McChrystal – il comandante del contingente internazionale – è rock. Ma solo per un’ora. Un affondo all’insegna del “politicamente scorretto”, come si addice a dichiarazioni al "Rolling Stone", lo storico magazine rock, che vale al generalissimo una immediata convocazione alla “Situation room” della Casa Bianca. E che nella serata di martedì già lo aveva portato ad annunciare le sue dimissioni.Accuse al vetriolo, insinuazioni sarcastiche, raccolte fra lo staff del comando militare in Afghanistan. Dal ritratto, firmato dal reporter freelance Michale Hastings, emerge un McChrystal isolato e sfiduciato verso gli uomini della Amministrazione con cui dovrebbe collaborare. Frasi irriverenti, probabilmente carpite in momenti di relax, che prendono a bersaglio il vice-presidente Biden, in passato molto critico sulla strategia in Afghanistan: «Mi chiedi di Joe Biden? Chi è?», avrebbe replicato sorridendo il generale a precisa domanda del reporter. E un collaboratore rincara la dose: «Biden? Hai detto “Bite me” (Vai al diavolo in inglese, ndr)?».Dissapori fino a ieri mal celati tra il comandante (ormai ex) dei 120mila uomini dell’Isaf, di cui circa 80mila statunitensi e la Casa Bianca. Ieri, in base alle anticipazioni di "Rolling Stone" uno sfogo senza freni: McChrystal ha aggiunto di essersi sentito «tradito» dall’ambasciatore a Kabul, Karl Eikenberry, durante un confronto in autunno mentre la nuova presidenza Usa stava decidendo, non senza lungaggini e dubbi, la nuova strategia in Afghanistan. Il diplomatico, in un rapporto interno avrebbe espresso dubbi sulle richieste di McChrystal di avere più truppe. «È uno che si copre i fianchi per i libri di storia. Così se sbagliamo, potrà dire, ve l’avevo detto...», il commento. Ma non è tutto: un anonimo collaboratore ha rivelato che McChrystal sarebbe rimasto «molto deluso» da un incontro nello Studio Ovale con Obama: una «photo-opportunity» durata 10 minuti con il presidente che sembrava nemmeno sapere chi fosse il generale. «Pusillanimi», per finire, sono tutti quelli della Casa Bianca.La rivista sarà in edicola oggi ma appena uscite le anticipazioni McChrystal ha diffuso un comunicato per fare marcia indietro: «Rivolgo le mie più sincere scuse» per quanto emerge. Un «errore» che dimostra «scarsa capacità di giudizio e che non dovrebbe mai accadere». E ha assicurato un «enorme rispetto e ammirazione per il presidente Obama e la sua squadra». Scuse, non una smentita: il direttore del bimestrale Eric Bates ha infatti precisato di aver fatto vedere il testo a McChrystal che non ha obiettato nulla. Dopo la ritrattazione le dimissioni di Dan Boothby, esperto senza le stellette che cura le pubbliche relazioni del comandante americano. Troppo poco per fermare l’ira dell’Amministrazione. A poco è valso che il segretario generale della Nato Rasmussen, pur definendo «inopportune» quelle parole, rinnovasse la fiducia a McChrystal. Ancor meno che l’afghano Karzai lo definisse il miglior generale americano dall’inizio della guerra. Quando a Washington era da poco passato mezzogiorno il segretario alla Difesa Gates, «preoccupato», con una gelida nota definiva le dichiarazioni un «grave errore» che dimostrano «scarse capacità di giudizio». Oggi il chiarimento personale fra il segretario alla Difesa, probabilmente il presidente degli Stati Uniti, e il generale. Incontro preceduto, però, almeno stando a quanto riferito in serata dalla Cnn dall’annuncio delle dimissioni da parte dello stesso generale.La tensione fra il comandante militare e la Casa Bianca non è dovuta solo a motivi personali: in ottobre sempre McChrystal era stato richiamato d’urgenza sull’Air Force One che aveva portato Obama a Copenaghen per chiarimenti dopo una polemica conferenza all’Istituto di studi strategici di Londra. Dopo mesi di insistenza McChrystal aveva comunque ottenuto il “mini-surge” di 30mila uomini, ma con l’impegno di iniziare completare il ritiro nel 2011 e concluderlo in due anni. Una divergenza mai ricomposta con un uomo che avrebbe voluto più uomini e probabilmente mano libera di agire contro i taleban.Obiettivi e strategia difficili da digerire sul campo dove ieri sono state dieci le vittime fra i soldati della coalizione, nove i civili uccisi in due attentati. Obiettivi difficili anche per Sherard Cowper-Coles, il diplomatico britannico di più alto grado in Afghanistan, che ha lasciato il Paese per un «congedo di lunga durata». Qualcuno parla di contrasti con funzionari Nato e Usa. Lunedì le truppe britanniche avevano contato la 300esima vittima dall’inizio della guerra e Cameron aveva invitato il Regno Unito a un ripensamento sulla missione. Come in Olanda, che a fine febbraio ha visto cadere il governo per i contrasti fra i due principali partiti sul prolungamento della missione.