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Rapporto. Sostenibilità sociale, le aziende si assegnano un ruolo guida

Paolo M. Alfieri mercoledì 28 febbraio 2024

Il benessere dei propri dipendenti e collaboratori, l’inclusione lavorativa dei giovani e lo sviluppo della comunità locale: sono questi gli obiettivi prioritari tratteggiati dalle aziende nella propria strategia di sostenibilità sociale. È quanto emerge dal 2° Rapporto dell’Osservatorio Sodalitas sulla Sostenibilità Sociale d’Impresa, che ha messo al centro proprio il percorso di ricerca e l’impegno delle imprese, le loro priorità sui temi sociali e le strategie messe in campo per amplificare il proprio impatto. «L’urgenza di investire in sostenibilità sociale per gestire gli impatti dirompenti generati dai grandi cambiamenti in atto, come la transizione ecologica, la rivoluzione digitale, l’evoluzione demografica, ha raggiunto in poco tempo un livello di consapevolezza diffusa tra tutti gli stakeholder – sottolinea nella presentazione del documento Alberto Pirelli, presidente di Fondazione Sodalitas –. Le imprese giocano, da questo punto di vista, un ruolo centrale. Contribuire in modo credibile ed efficace ad affrontare i problemi che impattano sulla qualità di vita delle persone significa, per le imprese, consolidare il proprio ruolo di attore sociale impegnato per il bene comune».

Fondazione Sodalitas ha coinvolto le proprie imprese associate in un percorso di definizione dei temi prioritari, analisi e condivisione di buone pratiche. Concretamente le imprese hanno partecipato ad una fase qualitativa della ricerca. Successivamente, è stata realizzata una indagine quantitativa su un campione di 127 imprese italiane, che ha fotografato l’attuale impegno in sostenibilità sociale del mondo imprenditoriale. Accanto ai dati dell’indagine, nel rapporto sono stati illustrati 21 case histories di imprese associate a Fondazione. Parallelamente, è stata condotta un’analisi per approfondire lo scenario italiano in tema di sostenibilità sociale d’impresa, attraverso una ricognizione dei temi maggiormente diffusi sulla stampa nazionale.

Il rapporto ha indagato, tra l’altro, quella che è attualmente la percezione del contesto in cui le imprese si trovano ad operare. Le imprese intervistate si dichiarano «molto preoccupate» sia per la situazione sociale del nostro Paese (81%) che per quella ambientale (74%). Più contenuta (51%) la preoccupazione per la situazione economica. Alla percezione di uno scenario di segno decisamente negativo si accompagna la consapevolezza del ruolo che le imprese sono chiamate a svolgere per contribuire a un miglioramento della situazione sociale e ambientale. La sostenibilità viene oggi considerata un valore di riferimento dalla grande maggioranza (89%) delle imprese intervistate. Sono considerate «molto importanti» da una larga maggioranza di imprese sia la sostenibilità economica (93%) che quella sociale (88%) e ambientale (84%). L’importanza che le imprese attribuiscono a ciascuno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 nella propria strategia di sostenibilità consente di comprendere meglio quale sia il significato attribuito a ciascuna delle tre componenti della sostenibilità. Al primo posto troviamo «lavoro dignitoso e crescita economica” indicato come obiettivo prioritario dal 69% delle imprese, a cui si accompagna – seppur con percentuali inferiori – l’impegno dichiarato dalle imprese per «innovazione e infrastrutture» (49%) e per «consumo e produzione responsabile» (43%). Seguono «parità di genere» (64%) e «salute/benessere delle persone» (61%) che sono alla base della maggiore rilevanza attribuita alla sostenibilità sociale rispetto alla sostenibilità ambientale. Quindi la «lotta al cambiamento climatico» (51%) che – insieme alla «energia pulita e accessibile (39%) – precisa il senso attribuito alla sostenibilità ambientale.

L’elevato impegno in sostenibilità sociale dichiarato dalle imprese è rafforzato dalla percezione che si tratti di un impegno in decisa crescita. È infatti ben il 91% del campione a dichiarare che l’importanza attribuita alla sostenibilità sociale è cresciuta rispetto al passato recente. Richieste di indicare quali sono gli stakeholder considerati più importanti nella propria strategia di sostenibilità le imprese indicano come «molto importanti» nell’ordine: i dipendenti (89%), i clienti/ consumatori (88%) e – a seguire – i fornitori (71%) e la comunità locale (70%). Il fronte interno (dipendenti/collaboratori) prevale dunque su quello esterno. Dovendo indicare le componenti più rilevanti della sostenibilità sociale, la maggioranza delle imprese indica in primo luogo qualità del lavoro (65%), welfare aziendale (63%), diversità e inclusione (62%), parità di genere (58%) e formazione (56%). Tutti ambiti che rimandano all’impegno nei confronti dello stakeholder indicato come primario (i dipendenti) e che precisano in quali direzioni si traduce l’impegno dichiarato. A seguire – pure indicati da una maggioranza di imprese – la formazione e l’inserimento lavorativo dei giovani (54%) e il supporto alla comunità locale (50%).