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Modelli sostenibili. Le "Imprese vincenti" per il loro impatto sociale

Cinzia Arena mercoledì 17 novembre 2021

Le imprese sociali hanno superato la complessa sfida della pandemia, che ha stravolto il loro modo di operare, riuscendo a fare sentire la propria presenza anche a distanza, grazie ad uno spostamento di molti servizi sul digitale. Al Terzo Settore è stata dedicata l’ottava e ultima tappa del tour 'Imprese Vincenti', programma di valorizzazione delle Pmi italiane, di Intesa SanPaolo, la tappa 'Impact', giovedì 11 novembre. Si tratta di realtà 'vincenti' per definizione, perché producono benefici per tutti: i destinatari dei servizi, le comunità territoriali e in definitiva tutta la società.

Con 100mila clienti, 400 persone dedicate in via esclusiva e un credito erogato nel 2020 di 476 milioni di euro (che nel 2021 si assesterà sui 400 milioni) il gruppo è leader in questo comportato e ha raccolto l’eredità di Banca Prossima oggi inglobata della Direzione Impact. Sono 260 le realtà che hanno risposto all’appello di Intesa, 14 sono state selezionate come particolarmente innovative: dotate di grande capacità adattativa, attenzione al capitale umano e all’ambiente. Operano in ambiti diversi, ma spesso intrecciati tra di loro, dall’istruzione all’integrazione, dall’assistenza socio- sanitaria alle politiche attive del lavoro. Sabrina Marcuzzo, responsabile Direzione commerciale Impact, ha sottolineato come il Pnrr con i suoi 11 miliardi di euro destinati all’inclusione e alla coesione (Missione 5) sia un’occasione unica per ridurre le diseguaglianze. «Intesa SanPaolo sarà a fianco delle imprese sociali per sostenerle nelle loro attività. La sfida principale è quella della digitalizzazione dei servizi». Un processo iniziato in questi due anni se si considera che il 58% delle cooperative ha dovuto modificare il proprio modello operativo, il 24% ha interrotto momentaneamente i servizi. Flavio Zandonai, ricercatore dell’Istituto europeo di Ricerca sull’impresa e sociale e cooperativa, ha messo l’accento sulla necessità di una maggiore «integrazione verticale e orizzontale tra i diversi soggetti per la produzione del valore sociale» ma ha anche auspicato l’introduzione, sinora rimasta sulla carta, «degli sgravi fiscali sugli investimenti per le imprese sociali sia per gli investitori istituzionali che per i singoli cittadini». Fondamentale poi, come ha sottolineato Giuseppe Bruno, presidente del Consorzio Gino Mattarelli, per rendere davvero operativa la riforma del Terzo Settore è un effettivo cambio di passo dei rapporti tra le imprese sociali e la pubblica amministrazione, chiamate a co-progettare i servizi.

Cultura e formazione sono il pilastro di tre delle imprese sociali selezionate. La cooperativa sociale Don Francesco Ricci gestisce dal 2003 le scuole paritarie del Sacro Cuore di Gallarate (dalla primaria al liceo scientifico e delle scienze umane), fondate nel 1935 dalle madri Canossiane. A Viterbo Il Cerchio è un Consorzio di cooperative che offre servizi educativi per minori in condizioni di fragilità, ma anche percorsi di turismo sostenibile. Abibook di Brescia è una cooperativa sociale che si occupa delle gestione di servizi culturali in particolare delle biblioteche ma anche di musei ed eventi, frutto della fusione di due realtà, Co.librì e Zeroventi. Il nucleo più consistente di queste imprese sociali 'vincenti' ha un’attività trasversale, che tocca svariati ambiti del bisogno e punta alla costruzione del bene comune. A Palermo il consorzio Sifiso dal 2021 si occupa di cure domiciliari, tradizionali e palliative, gestisce anche casi critici offrendo prestazioni sanitarie altamente specializzate. Itaca di Pordenone si occupa dal 1992 di servizi alla persona a tutto campo, con aree di intervento che spaziano dalla disabilità dalla salute mentale all’assistenza domiciliare agli anziani. La cooperativa è attiva in tutto il Friuli Venezia Giulia, in Veneto in Alto Adige e in Lombardia. Opera al Sud un un vasto territorio, Campania Puglia e Molise, la cooperativa sociale ASSel di Avellino che dal 2003 ha come missione l’inclusione lavorativa e la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi. Dal 1986 la cooperativa sociale di Solidarietà Promozione Lavoro di San Bonifacio ( Verona) si occupa di welfare a 360 gradi per rispondere alle carenze del sistema pubblico. Open Group di Bologna è un’impresa sociale di nuova generazione, frutto della fusione di oltre 20 realtà diverse, una piattaforma che offre servizi alle comunità alle imprese e alle persone in ambito educativo e socio-sanitario. A Milano Fabula onlus è una realtà focalizzata dal 2008 sui bisogni delle persone autistiche e delle loro famiglie. Opera con oltre 140 professionisti, promuovendo la cultura dell’inclusione. Seriana 2000 di Cesenatico (Forlì-Cesena) punta alla costruzione del benessere comunitario e all’integrazione sociale, seguendo con interventi mirati gli utenti. Ci sono infine tre realtà che hanno come missione l’inserimento lavorativo di migranti e altre fasce deboli della popolazione. La cooperativa L’Ovile, fondata nel 1993, di Reggio Emilia offre percorsi di accoglienza e inserimento lavorativo a persone in difficoltà, sostegno ad attività imprenditoriali, housing sociale e sportelli per cittadini stranieri. Odissea di Capannori (Lucca) si occupa in modo particolare dell’accoglienza dei migranti provenienti dal Nord Africa, dal 2014 fa parte della rete Sprar, con progetti che escono dalla logica dell’assistenzialismo e mettono al centro la persona. La cooperativa Orso di Torino, nata nel 1987, opera nei settori delle politiche attive del lavoro, delle politiche giovanili e degli interventi a favore dei migranti. A Busto Arsizio, infine, la cooperativa Solidarietà e servizi da oltre 40 anni prende in carico le persone disabili per accompagnarle verso l’autonomia.

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