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Disabilità e sport. Il tandem a misura di diversità apprezzato anche dal Papa

Antonio Petrucci mercoledì 4 maggio 2022

Lo speciale tandem ideato da Mario Paganessi

Può il sogno di un padre, di andare in bici col proprio bimbo autistico, diventare l’inizio di una fantastica avventura, che porterà i protagonisti al cospetto del Papa? La risposta è un luminoso 'sì', acceso dalla solidarietà e dall’amore di tante persone che hanno collaborato a realizzare questo progetto. Tutto parte da un episodio, come ci racconta il presidente della Fondazione 'Oltre il labirinto Onlus', Mario Paganessi: «Mio figlio, affetto da disturbi dello spettro autistico, era su un tandem con la propria educatrice, quando al rosso di un semaforo decise di scendere. Ovviamente, se si fosse diretto verso l’incrocio e non ai bordi della strada, le conseguenze sarebbero state drammatiche. Ma io non volevo rassegnarmi all’idea che mio figlio – prosegue Paganessi – non potesse fare un giro in bici, e ho cominciato a pensare ad una soluzione. Il problema principale risiedeva nel fatto che i bimbi con tale disturbo, stando dietro, tendono a distrarsi, a non pedalare, a non sentirsi coinvolti. Inoltre – aggiunge il presidente – possono scendere, come accaduto anche a genitori che conosco, esponendosi a grossi pericoli. La mia idea era quella di far sedere il bimbo davanti, dandogli la sensazione di guidare la bici, e sviluppando progressivamente la sua autonomia e la sua fiducia. Il tutto, con la presenza di un adulto alle spalle, che possa guidare il tandem e far sentire sicuro e protetto il bimbo». La storia si snoda lungo circa un decennio, durante il quale Paganessi ottiene un finanziamento di 30.000 euro da un istituto di credito, la collaborazione gratuita del progettista Gianni Trentin, che con la sua esperienza permetterà di fare un salto in avanti nella sfida, e l’aiuto della dea bendata.

«Uno dei problemi più grandi che abbiamo incontrato nel realizzare questo sogno, è stato il non poter acquistare piccoli lotti del cambio Shimano. Non potevamo permettercene troppi, visti gli alti costi, ma per fortuna Trentin aveva la mail di un manager della Shimano, in Giappone, al quale scrissi. Lui si commosse nel leggere la nostra storia, e decise di calmierare per noi i prezzi, permettendoci inoltre l’acquisto di lotti minimi di 200 pezzi. Così – ricorda con trasporto il presidente – siamo arrivati al giorno della presentazione del prototipo, con Yuri Chechi testimonial, alla ventinovesima edizione del Gran galà del ciclismo a Conegliano, nel settembre del 2013, dopo un anno intenso di lavoro». Con i primi ordini, arrivano anche i complimenti dei clienti, piacevolmente sorpresi da un particolare: alcuni componenti dell’hugbike vengono assemblati dai ragazzi, con la supervisione del maestro di bottega Luciano Bruno. «Alcuni dei ragazzi ad alto funzionamento – spiega Paganessi –assemblano i portapacchi col faretto, le manopole sul manubrio, i pedali, e questo li motiva molto e li fa sentire bene. Il problema è che sono così bravi, che in un’ora ne assemblano anche 200, ma noi vendiamo un prodotto di nicchia, e così la notte li smontiamo, affinché il giorno dopo possano tornare al lavoro. Fa un po’ sorridere, ma è bellissimo vederli impegnati e sereni».

La bici, acquistabile sul sito della Fondazione al prezzo di 2.800 euro, con Iva al 4% come previsto dall’art.3 comma 3 per le famiglie con disabili gravi, ai sensi della legge 104/92, ha permesso ai ragazzi della Fondazione di vivere un altro momento emozionante, quello della consegna di un esemplare speciale, tutto bianco, al Santo Padre. Era il 2 Aprile 2014, giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, e i complimenti e la benedizione di Papa Francesco suggellarono un cammino iniziato fra mille difficoltà. Una soddisfazione enorme, per una sfida partita dal sogno di un padre, e che ad oggi ha reso felici già oltre 600 famiglie nel mondo.