Economia

VERTICE CON LE PARTI SOCIALI. Lavoro ai giovani, Giovannini: è priorità, ma non a costo zero

mercoledì 22 maggio 2013
​Dodici miliardi per il lavoro? "La vedo difficile": così il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, al tavolo con le parti sociali, sulle ipotesi relative alle risorse circolate nei giorni scorsi. Ma, precisa - secondo quanto riferito - "se il governo dice che l'occupazione giovanile è la priorità, non si fa a costo zero".Al confronto al ministero del Lavoro in Via Veneto erano presenti i segretari confederali della Cgil Serena Sorrentino e Vera Lamonica, della Cisl, Luigi Sbarra, e della Uil, Gugliemo Loy. Per l'Ugl il segretario generale Giovanni Centrella. Per Rete imprese Italia il presidente di turno Carlo Sangalli, mentre Confindustria era rappresentata dal capo dell'Centro studi, Luca Paolazzi.Il governo sta studiando un pacchetto di misure per stimolare l'occupazione tra le quali la defiscalizzazione e la decontribuzione per le imprese che assumono. Lo ha detto il ministro del Welfare alle parti sociali secondo una fonte sindacale presente all'incontro.Il ministro ha chiarito che le risorse che saranno liberate dall'Europa al termine della procedura per deficit eccessivo dalla quale l'Italia uscirà a fine mese non potranno tutte essere destinate al mercato del lavoro.L'Italia aspetta la fine della procedura di infrazione per deficit eccessivo a fine mese per avere accesso a cofinanziamenti europei per 10-12 miliardi tra il 2013 e il 2015. Il governo vorrebbe destinare tali risorse, non solo al finanziamento di investimenti produttivi, ma anche alle politiche per il lavoro. Ma non è chiaro in che misura sarà possibile.Il Consiglio Ue di giugno discuterà invece sulle risorse previste per la youth guarantee che ammontano in totale a 6 miliardi per i 27 membri Ue dal 2014 al 2020. Per L'Italia si parla di mezzo miliardo.Da qui il monito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che sollecita la creazione di concrete prospettive di lavoro per i giovani. In un messaggio dice che occorre creare ''le condizioni di una ripresa economica che fornisca, specie alle generazioni più giovani, concrete prospettive di lavoro nell'ambito di una crescita sostenibile ed equa".