Economia

L'accordo. Un contratto anche per i rider

Paolo Pittaluga mercoledì 18 luglio 2018

Anche i rider sono giunti al traguardo. Che non è la canonica consegna della pizza a domicilio ma il ben più importante raggiungimento del contratto di lavoro con tutti i diritti. Perché da ieri i fattorini che con biciclette e motocicli, portano nelle case merci acquistate per lo più on line, hanno il loro riconoscimento contrattuale – già previsto – ma ora articolato, nel contratto nazionale di lavoro della logistica, trasporto merci e spedizioni. Come ricordato da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti e le associazioni datoriali la figura del rider era stata introdotta nel rinnovo del Ccnl del 3 dicembre e la stesura dell’articolato si è conclusa ieri.

Il contratto prevede tutte le tutele, salariali, assicurative, previdenziali, tipiche del rapporto subordinato e quelle contrattuali come assistenza sanitaria integrativa e bilateralità. I rider sono inquadrati con parametri retributivi creati appositamente, l’orario è flessibile e può essere sia full time che part time, con 39 ore settimanali distribuibili in massimo 6 giorni a settimana e con un minimo giornaliero di 2 ore e fino a un massimo di 8, con la possibilità di coniugare la distribuzione urbana delle merci con il lavoro in magazzino. Sono previsti, a carico delle aziende, i dispositivi di protezione individuale, caschi e pettorine catarifrangenti. Ed è istituita la contrattazione di secondo livello. «Abbiamo completato il percorso e ora anche i rider sono tutelati – sottolineano i sindacati –. In questi mesi abbiamo valutato gli elementi e le esigenze emerse, per rappresentare al meglio la figura professionale del rider che ha sfaccettature variegate». Stessa soddisfazione da parte delle associazioni datoriali per le quali «l’articolato siglato oggi elimina una situazione che, se non disciplinata nel quadro normativo del Ccnl, esponeva imprese e lavoratori a situazioni ambigue e alla completa assenza di tutele». «La contrattazione si conferma determinante per risolvere le sfide del lavoro, anche quelle nuove poste dalla gig economy» rimarca il segretario nazionale della Fit-Cisl, Maurizio Diamante.