Economia

ECONOMIA. Controllo banche, Tremonti: «Darei la vigilanza alla Bce»

venerdì 13 marzo 2009
La vigilanza sui mercati finanziari sarebbe meglio se venisse condotta a livello europeo e non dai vari organi di vigilanza nazionali. Lo ha detto il ministro dell'Economia italiano Giulio Tremonti nel corso di una conferenza stampa all'ambasciata italiana a margine della riunione del G20 finanziario, reparatorio del G20 del 2 aprile prossimo, di oggi a Londra.Nel corso dell'incontro Tremonti ha anche risposto alle polemiche dopo la lettera del governatore Mario Draghi alle filiali della Banca d'Italia alle quali ricorda che la vigilanza sul credito spetta all'istituto centrale e che ai prefetti possono essere forniti solo dati aggregati. Il ministro ha detto che «ci sarà un grande impegno dei prefetti».Sul ruolo della Bce nella vigilanza finanziaria ha detto: «Io darei tutto alla Bce. Se quelli che devi controllare hanno la Ferrari, i controllori non possono avere la bicicletta. Se la dimensione è sistemica anche la vigilanza deve essere sistemica. A occhio direi che la vigilanza dei mercati finanziari europei dovrebbe essere fatta a livello europeo. Se vai al bar e dici questo, ti dicono che hai ragione. Penso che in Europa il sistema di vigilanza debba essere europeo, almeno per le banche sistemiche. I modi e le forme con cui procedere si vedranno».Bankitalia: «Massima disponibilità a Prefetture». Intanto la Banca d'Italia "conferma la massima disponibilità a corrispondere alle esigenze informative delle Prefetture fornendo dati aggregati e analisi sull'andamento del credito a livello territoriale". La precisazione è contenuta in un comunicato di via Nazionale che spiega il senso della comunicazione inviata alle proprie Filiali "in tema di monitoraggio sul credito da parte delle Prefetture". In particolare, palazzo Koch osserva "che la nota ha lo scopo di fornire alle Direzioni locali della Banca d'Italia chiarimenti e indicazioni operative in merito alle numerose richieste di dati e informazioni concernenti il credito bancario inviate dalle Prefetture, in alcuni casi alle Filiali della Banca d'Italia, in altri casi direttamente alle banche secondo schemi e con modalità non uniformi". Ed è "volta a uniformare il comportamento delle Filiali su tutto il territorio". Proprio a questo scopo, prosegue Bankitalia, "assieme alla nota è stato trasmesso alle Direzioni locali lo schema dei dati da fornire alle Prefetture incaricate dei compiti di osservazione dell'andamento del credito. Ciò", aggiunge il comunicato, "è in linea con le previsioni del decreto legge 185 del 2008, che prevede che il monitoraggio del finanziamento all'economia avvenga su base regionale e per categoria economica delle controparti. Con riferimento alle richieste di dati aziendali individuali viene richiamato il dettato del Testo Unico Bancario, che all'art. 7 disciplina il segreto d'ufficio. Infine", conclude Bankitalia, "la nota fa riserva di fornire ulteriori indicazioni sulla base di accordi in corso di definizione con il Ministero dell'Economia e delle Finanze".