Economia

Tendenza. Boom di offerte nel turismo e nella ristorazione

Maurizio Carucci martedì 31 maggio 2022

Una cameriera in servizio

Con la fine dello stato di emergenza e l’addio a quasi tutte le restrizioni, il comparto turistico in Italia si prepara a vivere una stagione estiva a livelli pre-pandemia. Si stima che il 51% degli italiani andrà in vacanza: 30 milioni di persone. Il mare resterà la meta preferita con il 57%. Considerati anche i numeri degli stranieri che torneranno a soggiornare nel nostro Paese, nei prossimi mesi sono attese 343 milioni di presenze tra italiani e stranieri (un +35% rispetto al 2021) con una spesa turistica prevista di 26,4 miliardi di euro. Con queste previsioni cresce la richiesta dei lavoratori stagionali, che saranno impiegati nei settori ricettivo, della ristorazione e del commercio supererà il mezzo milione toccando quota 560mila. Serviranno in tutta Italia cuochi, camerieri, receptionist, bagnini, baristi, animatori eccetera. Ma dinnanzi a questo confortante aumento di offerte di lavoro c’è purtroppo da registrare anche quest’anno la difficoltà degli operatori a trovare dipendenti. Un problema non da poco che rischia di danneggiare l’intero comparto con 6,5 miliardi di euro in meno di consumi. Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha parlato di un fabbisogno di 350mila persone. A confermare la tendenza anche l’analisi di AppLavoro.it, il portale che mette in contatto domanda e offerta di lavoro puntando sulla meritocrazia. Il numero di annunci di lavoro soprattutto stagionali è aumentato negli ultimi mesi, segno che c’è molta richiesta in diverse mansioni. Ciò che preoccupa è la mancanza di candidati disponibili per incarichi stagionali. «Confrontando i numeri degli ultimi due mesi, abbiamo registrato un calo drastico di candidati a discapito di un aumento di offerte di lavoro – spiega Marco Contemi, fondatore del portale -. È evidente che siamo dinnanzi a un gap tra domanda e offerta preoccupante. Il comparto ricettivo, ristorativo e turistico sembra non avere più appeal nei giovani. Turni estenuanti, anche il sabato e la domenica, spesso per paghe minime hanno spinto le persone altrove. Urge investire su formazione, creare incentivi ai lavoratori e misure ad hoc per le aziende». Nell’ultimo mese le offerte di lavoro più in voga sul portale di AppLavoro sono quelle riservate a lavoratori stagionali da impiegare nei mesi estivi nel comparto ricettivo e turistico-alberghiero. Soprattutto camerieri, animatori, cuochi, chef, commessi, promoter in tutta Italia, specialmente sulle zone marittime, ma anche nelle grandi città d’arte. Numeri delle offerte in crescita che si vanno a scontrare con il calo dei candidati. Negli ultimi mesi è stato registrato come il numero delle nuove offerte sia due volte e mezzo superiore rispetto al numero delle candidature. Questo mostra come sono sempre meno le persone che si candidano. I motivi per cui le persone e in particolare i giovani sembrano non avere più interesse a lavorare in ristoranti, alberghi, bar, possono essere molteplici. La difficoltà del comparto a trovare le figure ricercate c’era già anche prima della pandemia. L’impressione è che con la chiusura di alberghi, ristoranti e bar nel periodo più cupo della lotta al Covid-19 abbia spinto numerose persone a dirigersi in altri settori, contribuendo alla creazione di questo vuoto che andrebbe colmato con interventi specifiche e urgenti.

Secondo le stime del sistema Excelsior di Unioncamere-Anpal, infatti, tra aprile e giugno sono previsti 343.700 nuovi addetti per alberghi e ristoranti. Mentre i risultati dell'indagine sulle prospettive occupazionali svolta da ManpowerGroup, le aspettative di assunzione nel settore Horeca (ristorazione e ospitalità) sono del +11%. Infatti, l'Agenzia per il lavoro Manpower è attualmente alla ricerca di oltre 1.000 professionisti tra chef, maître, camerieri e front office manager. Le figure più ricercate dal mondo dell'hotellerie spaziano dagli chef agli addetti alla reception, passando per sous chef, camerieri, chef de rang, capo partita e capo pasticceria. A tutti questi profili è richiesta esperienza in strutture a forte impatto turistico o di alto livello. Molto ricercati anche baristi e addetti alla caffetteria esperti e dotati di grande flessibilità oraria. Anche nel comparto della ristorazione si evidenziano molte occasioni: posizioni aperte per cuochi e addetti ai servizi mensa e addetti alla ristorazione commerciale nelle principali catene di fast food. Le aree dove si riscontriamo il maggior numero di ricerche attive di Manpower sono
quelle a maggiore vocazione turistica, come per esempio il Veneto, il Trentino-Alto Adige e l'Emilia Romagna, la Sardegna, il Lazio, con Roma che rimane una delle mete più visitate del Paese. Ma anche le
città lombarde - da Milano a Brescia, da Bergamo a Como e Varese - e quelle piemontesi - Torino e tutte le zone limitrofe - risentono di un aumento di opportunità lavorative legato al periodo estivo e all'arrivo di numerosi turisti. Nonostante i rientri previsti, il divario tra domanda e offerta rimane alto: secondo Excelsior la difficoltà di reperimento per l'Horeca è del 38,7%, vale a dire circa due offerte di lavoro su cinque vanno a vuoto. Un valore più alto rispetto alla media dei servizi (35,5%) e degli impiegati d'ufficio (28,3%). Tale difficoltà si lega anche alla carenza di profili con le adeguate competenze in ambito digitale. Il comparto ha investito in sicurezza, formazione e tecnologia, introducendo piattaforme e progetti dedicati, come delivery e servizi digitali. Ciò, da una parte, ha aumentato le opportunità di impiego del settore, attraverso l'ampliamento della gamma dei profili ricercati e della profondità delle loro competenze, ma
dall'altra questo ampliamento della domanda ha generato fenomeni di disallineamento difficili da colmare. Per questo le aziende del comparto dovranno attrezzarsi per offrire corsi di aggiornamento sempre più necessari per integrare le figure richieste nei propri organici.

Academy e Its formano il personale

È ufficialmente attiva la prima Academy Virtuale Löwengrube: la piattaforma di formazione a distanza (Fad) creata per formare e connettere tutte le persone che lavorano nella catena di ristoranti e birrerie in stile autentico bavarese. Dopo alcuni test iniziali nei punti vendita a gestione diretta della casa madre, il progetto di formazione digitale Löwengrube è ufficialmente partito coinvolgendo anche i locali affiliati di Ancona, Civitanova, Vicenza e tutti quelli dell’Emilia Romagna, e presto coinvolgerà tutti i punti vendita della rete, a oggi 30 con le prossime aperture previste a Montesilvano (la prima in Abruzzo) e Reggio Emilia (la quarta nella regione). A due anni dall’avvio del progetto, realizzato in collaborazione con Synergie, tra le principali aziende di consulenza per il lavoro, si concretizza l’idea di un’Academy interamente virtuale per Löwengrube: un’area di e-learning, digital conference e webinar pensata per supportare tutta la rete fornendo formazione continua al personale. Il progetto fa parte del piano di investimenti in digitalizzazione e formazione. L’Academy digitale vuole essere anche una garanzia per i franchisee della rete Löwengrube: fa risparmiare investimenti di formazione, fornendo uno strumento che lo stesso operatore può auto-gestire. Allo stesso tempo, garantisce una formazione svolta in modo paritario e standardizzata, erogata con un metodo innovativo e multimediale, diverso dalle tradizionali metodologie.

È stata presentata presso la sede centrale di Campari Group a Sesto San Giovanni (Milano) la seconda edizione di AdAstra Project-Spazio al tuo futuro, il progetto di formazione-lavoro per giovani in condizioni di fragilità personale ed economica ideato e sostenuto da Fondazione di Comunità Milano insieme con Campari Group, Heineken Italia, Lavazza Group con l’accompagnamento di A&I Società Cooperativa Sociale onlus, e il supporto dello Studio Legale Biscozzi Nobili Piazza. AdAstra Project è rivolto a ragazzi e ragazze tra i 18 e i 27 anni residenti nella città metropolitana di Milano fortemente motivati a entrare nel mercato del lavoro. Anche per questo il progetto rimanda al motto latino per aspera ad astra (letteralmente, attraverso le asperità sino alle stelle). Dopo il successo della prima edizione – partita nel 2019 e proseguita nonostante le complessità derivate dalla crisi pandemica –AdAstra Project torna nel vivo e, anche quest’anno, si avvale del patrocinio di Regione Lombardia e di Comune di Milano. Campari Group, Heineken Italia e Lavazza Group mettono a disposizione i propri centri di eccellenza, le rispettive Academy, il know-how di professionisti qualificati del settore, affinché i giovani possano acquisire conoscenze specialistiche e capacità professionali necessarie a intraprendere una carriera nel food & beverage. Sono 19 i giovani ammessi alla seconda edizione di AdAstra Project, tutti particolarmente motivati a intraprendere un percorso lungo 12 mesi, ricco di opportunità e sfide. Il 74% sono maschi, il 26% femmine; la maggioranza dei partecipanti è italiana (74%), oltre un terzo vive in comunità alloggio (37%), più della metà di loro ha interrotto gli studi dopo la licenza media (63%), mentre l’11% non ha un titolo di studio riconosciuto. Circa un terzo dei partecipanti ha dichiarato di non avere precedenti esperienze di lavoro e/o di formazione professionale. Conclusa la fase di selezione, si è svolto l’assessment individuale e di gruppo a cura di A&I, che affianca i partecipanti con “case manager” dedicati. In questa fase, alle ragazze e ai ragazzi è stata offerta la possibilità di conoscersi, esprimere attitudini personali, apprendere nozioni base sui contratti e colloqui di lavoro e condividere eventuali abilità professionali pregresse. Al termine di questo primo modulo, i ragazzi sono stati suddivisi in due gruppi in base alle attitudini emerse:

Corso di formazione di 40 ore bar-caffetteria presso il Training Center di Lavazza Group a Torino. Ai ragazzi sono state trasmesse le tecniche essenziali per inserirsi nel mondo del lavoro come baristi, approfondendo gli aspetti relativi al caffè e alla sua preparazione, insieme ad un percorso legato al corretto utilizzo delle attrezzature. Si sono susseguiti momenti di teoria ad altri in cui i ragazzi hanno testato in prima persona le varie preparazioni, in affiancamento ai tutor d’aula, imparando tecniche professionali e sviluppando creatività e intraprendenza. Ai ragazzi sono state trasmesse le tecniche essenziali per inserirsi nel mondo del lavoro come baristi, approfondendo gli aspetti relativi al caffè e alla sua preparazione, insieme ad un percorso legato al corretto utilizzo delle attrezzature. Si sono susseguiti momenti di teoria ad altri in cui i ragazzi hanno testato in prima persona le varie preparazioni, in affiancamento ai tutor d’aula, imparando tecniche professionali e sviluppando creatività e intraprendenza.

Corso di formazione di 100 ore bartender e mixology presso la Campari Academy e l’Università della Birra. Il percorso ha inteso sviluppare nei partecipanti capacità tecniche, teoriche e di interazione per entrare in maniera consapevole nel mondo del lavoro come professionisti del mixology. Le lezioni hanno previsto una parte teorica di approfondimento su temi specifici e un’altra pratica nel corso della quale i ragazzi si sono messi alla prova nelle postazioni bar. Durante la formazione all’Università della Birra è stato richiesto ai partecipanti di progettare il loro locale ideale così da immergersi in modo creativo e divertente nel settore, con obiettivi e metodologie ben definite. Il percorso di AdAstra Project proseguirà con tirocini professionali di quattro mesi presso aziende profit o non profit, le filiere commerciali dei partner (o segnalate dai partner), la rete delle cooperative sociali e con l’accompagnamento e la ricerca attiva del lavoro.

Mentre gli Its-Istituti Tecnici Superiori sono scuole di eccellenza ad alta specializzazione post diploma. Attraverso un percorso alternativo a quello universitario, offrono importanti opportunità e rappresentano sempre di più una via privilegiata per l’accesso al mondo del lavoro: i dati, raccolti dall’ Osservatorio sulle Nuove Generazioni di Confcommercio Giovani, hanno evidenziato come otto imprenditori (giovani) su dieci considerino gli Its un buon percorso per entrare nel mondo del lavoro, mentre oltre il 70% dei ragazzi non li conosce ancora. Il 90% totale (imprenditori e studenti) crede però che ci sia insufficiente collegamento tra mondo della scuola e impresa. A Milano, per esempio, Its Innovaprofessioni, la Fondazione di riferimento del sistema Confcommercio, ha l’obiettivo di formare figure professionali di alto livello fortemente improntate ai bisogni delle imprese del settore turistico e culturale. Sono oltre 40mila le ore di lezione erogate. Tra i corsi, tenuti da docenti che arrivano dal mondo del lavoro – più di 250 manager, responsabili di servizio, consulenti esperti – figurano in particolare quello di Hotel manager, in collaborazione con Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza; di Tecnico di oreficeria, in collaborazione con Associazione Orafa Lombarda, Pomellato e Istituto Gemmologico Italiano, e il corso di Manager culturale per lo Sviluppo del territorio, in collaborazione con Confcommercio Cultura e AGIS. Erogati inoltre tre corsi Ifts (percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) della durata di un anno: Tourism & Horeca digital promotion, Tecnico della gestione commerciale arredo e design in collaborazione con Federmobili Milano Lodi Monza Brianza e Varese, e di Full stack developer in collaborazione con Assintel. Altri sei corsi sono in cantiere per il 2022/2023, tra cui quello di Accademia dell’Hotellerie di lusso, Manager degli eventi, Spa manager, Sistemista cloud specialist, di Food Specialist e di Alta Hotellerie a Brescia.

Accordi e ricerche di personale nella ristorazione

Il settore della ristorazione è alla ricerca continua di personale difficile da reperire in questo periodo. Grazie a un accordo, i dipendenti di Camst group in servizio nelle mense scolastiche avranno la possibilità di continuare a lavorare durante i mesi di chiusura delle scuole, supportando i punti vendita Autogrill per la stagione estiva. Il progetto parte da Bologna per i punti vendita di Cantagallo e Sillaro e si estende anche ad altre regioni italiane. I lavoratori che saranno assunti con un contratto stagionale da giugno/luglio a fine agosto potranno ampliare le proprie competenze nell’ambito non solo della preparazione di piatti gourmet, ma anche nel servizio ai clienti dei punti vendita.

Intanto l’Agenzia per il lavoro Nhrg è alla ricerca di 30 persone nel Friuli e nel Lazio. I profili che si stanno cercando sono:

Requisiti: Esperienza nella mansione, conoscenza vini, conoscenza lingua inglese e/o tedesca;

Requisiti: Esperienza nella mansione, flessibilità oraria;

Requisiti: Esperienza nella mansione, flessibilità oraria;

Requisiti: Esperienza nell’impiattamento di piatti freddi; flessibilità oraria; disponibilità nei week end.

Requisiti: Esperienza nella mansione, conoscenza delle attrezzature, conoscenza lingua inglese e/o tedesca

Requisiti: Esperienza nella mansione; conoscenza delle attrezzature, conoscenza lingua inglese e/o tedesca

Per approfondire i dettagli dei profili ricercati e inviare il proprio cv è sufficiente andare sul sito www.nhrg.it nella sezione offerte di lavoro.

Doppio Malto si appresta ad aprire - tra fine giugno e metà luglio - un nuovo locale in via Saronnese 12 a Legnano (Milano). Il Gruppo ha organizzato un Recruiting Day che si svolgerà mercoledì 1 giugno, dalle ore 10 alle 16, presso il Palace Hotel di Via Castellanza 41 a Legnano. Le figure ricercate nello specifico sono: camerieri di sala (part time e full time), restaurant manager, junior shift manager, camerieri e aiuto cuochi. È possibile presentarsi spontaneamente o inviare il proprio curriculum vitae all’indirizzo e-mail: talent@foodbrand.com.

Sono aperte le candidature per i Grande Cucina Talent Prize, la prima edizione del riconoscimento dedicato ai giovani chef, pasticceri, mixologist e responsabili di sala, talenti under 35 che si distinguono per nuove idee e risultati raggiunti nei diversi ambiti della ristorazione e dell’enogastronomia. Per candidarsi è necessario avere meno di 35 anni, essere dipendenti o titolari di ristoranti, possedere competenze di gestione, essere sensibili al tema della sostenibilità e attivi nella promozione del made in Italy. Per candidarsi è necessario andare sul sito ufficiale dei Grande Cucina Talent Prize e compilare l’apposito form alla pagina Italiangourmet.it/grandecucina-talentprize. Bisognerà completare l’application guidata con un breve testo di presentazione - lunghezza massima di 1.000 caratteri spazi inclusi -, in cui spiegare anche la motivazione della propria candidatura, e allegare il proprio curriculum vitae. Le candidature dovranno essere presentate entro le ore 23.59 del 9 giugno 2022. L’inserimento di dati non veritieri, incompleti o oltre il termine previsto, determina l’esclusione della candidatura ai Grande Cucina Talent Prize. La partecipazione è gratuita. I candidati eventualmente selezionati verranno contattati direttamente dalla segreteria organizzativa del Premio. La cerimonia di premiazione sarà un’occasione unica per i professionisti emergenti di tutta Italia per mettere in mostra e provare le proprie abilità davanti ad una giuria composta da alcuni dei più grandi chef e dalle maggiori personalità del mondo enogastronomico e si terrà mercoledì 15 giugno.

Infine Samantha Marzullo e Nina Iacuzzo, socie e fondatrici di Guru Jobs, società di selezione del personale con sede principale a Bologna, ma attiva in tutta Italia, in particolare nel settore della ristorazione e dell’hotellerie. «Solo nel 2021 - spiegano - abbiamo ricevuto 10mila curriculum di ragazzi che volevano fare i camerieri e più di 38mila tra personale di sala e cucina. Tutti alla ricerca di un’occupazione in un settore che oggi lamenta l’assenza di risorse umane. Eppure, basta guardare i nostri numeri e le cose non sono affatto così come qualcuno afferma. Non è vero che i ragazzi non vogliono più lavorare come camerieri, che vogliono il fine settimana libero o non vogliono più stare in cucina. I ragazzi vogliono dei contratti di lavoro adeguati, vogliono delle possibilità di crescita professionale in un ambiente stimolante dove, al netto di un compenso economico giusto ed equo, si sentano apprezzati e gratificati». Il punto, secondo Marzullo e Iacuzzo, è un altro: «Alcuni ristoratori non offrono niente di ciò che i ragazzi chiedono. E non si tratta di mancanza di disponibilità a fare la gavetta, di voler essere pagati chissà quanto. Si tratta di dare loro un motivo per essere felici di andare al lavoro. E la felicità non è necessariamente legata a uno stipendio da “favola”, lo è a un compenso etico ed equo, a turni che vengono rispettati o, quando non lo sono, vengono riconosciuti. Non solo: chiunque entra in un ambiente di lavoro, magari partendo dal gradino più basso, lo fa pensando che in quell’ambiente verrà aiutato a crescere, a migliorare, e mettere a frutto le conoscenze che ha e ad acquisirne di nuove. Se si chiede a chiunque di fare uno sforzo, fare un sacrificio e non gli si offre una prospettiva che lo ripaghi di quello sforzo e di quel sacrificio è normale che questo qualcuno non accetti l’offerta o, non appena ne dovesse trovare una migliore, se ne vada». Solo nell’ultimo anno, Guru Jobs, attraverso processi di selezione che puntano a valutare i profili dei candidati anche attraverso le cosiddette soft skill hanno inserito personale in oltre 100 attività di ricezione e ristorazione in Italia. «Non si capisce perché - riprendono Marzullo e Iacuzzo - nel processo di selezione di un cameriere non si tenga conto delle sue attitudini, del suo desiderio di apprendere un mestiere, del suo volersi mettere in gioco, esattamente come si fa per altre professioni. Ecco, forse il punto non è tanto la presunta, e da noi assolutamente negata, mancanza di voglia dei ragazzi di lavorare il fine settimana o di avere contratto part time, il punto è iniziare a capire che quello di cameriere, di cuoco o di addetto alla preparazione dei piatti, è un lavoro che deve essere fatto da persone animate da vera passione. Da quelli che noi chiamiamo "i campioni", e nessun campione va a lavorare laddove non si sente apprezzato, stimolato e aiutato a crescere».