Economia

Tavolo di crisi. Pernigotti, raggiunto l'accordo preliminare

Maurizio Carucci martedì 6 agosto 2019

«Raggiunto un accordo storico» per la Pernigotti: «La produzione continua a Novi Ligure e nessun esubero». È quanto riferiscono fonti del Mise. L'intesa, si sottolinea, «è frutto di mesi di lavoro sinergico del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio». Sullo stabilimento di Novi Ligure (Alessandria) siglati due accordi preliminari rispettivamente con Emendatori e Gruppo Spes. Lo si apprende da fonti sindacali presenti al tavolo del Mise. Il primo accordo è per la cessione del marchio "Maestri gelatieri" e per le relative strutture commerciali (21 dipendenti) e produttive (15) con inizio produzione dal 1° ottobre 2019. Il secondo è sulla reindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone. È in fase di valutazione la possibilità che sia un unico soggetto aziendale (una newco) a gestire la produzione.

«Abbiamo salvato la Pernigotti, è un accordo storico. Lo stabilimento di Novi Ligure resterà aperto e non ci saranno esuberi e soprattutto l'ho sempre detto che chi lavora per un marchio e lo rende grande nel mondo non può essere licenziato». Lo dice il ministro Di Maio, subito dopo il tavolo con le parti sociali sulla Pernigotti. Il ministro tiene un punto stampa al Mise circondato da pacchetti di cioccolatini Pernigotti che offre ai cronisti presenti.

Risale a novembre l'annuncio della crisi da parte dei turchi del Gruppo Toksoz, che avevano dichiarato la volontà di dismettere le attività produttive radicate in Piemonte. Ora si va verso una reindustrializzazione che consente di riassorbire i circa 90 addetti. A febbraio l’accordo a Roma, nella sede del ministero del Lavoro: il marchio resta in mano alla proprietà Toksoz, che rileva Pernigotti nel 2013, ma la reindustrializzazione diventa un’ipotesi concreta e si apre un tavolo per cercare partner industriali interessati alla produzione, mentre il ministero, dopo tre mesi di presidio da parte dei lavoratori del polo di Novi Ligure, riconosce un anno di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione.

Giordano Emendatori, imprenditore emiliano del settore della produzione di preparati base per gelati e pasticceria, rileva il ramo d’azienda I&P con 40 addetti e una sessantina di agenti, mentre la torinese Spes, una cooperativa sociale aderente all’Opera Torinese del Murialdo, gestirà la produzione di cioccolato nello stabilimento piemontese.

Nelle trattative la proprietà di Pernigotti è stata seguita dagli advisor Vitale e Associati (finanziario) e Baker McKenzie (legale), mentre Sernet ha seguito il dossier reindustrializzazione. Per quanto riguarda le attività produttive del ramo gelati, queste saranno cedute a Emendatori, fondatore di Mec3, poi ceduta nel 2014 agli americani di Riverside Company e rilevata dal fondo inglese Charterhouse Capital Partner nel 2016.

La produzione del cioccolato, invece, farà capo alla Spes – realtà impegnata in progetti per l’inserimento lavorativo di ragazzi in difficoltà e cresciuta in questi anni grazie alle attività di catering (Spes Convivio), del Bistrot Etiko e delle quattro caffè-cioccolaterie – che continuerà la produzione nello stabilimento dolciario alessandrino anche per conto della stessa Pernigotti.

«Il contratto definitivo dovrà essere sottoscritto entro il 30 settembre per garantire la reindustrializzazione del sito. Ora la tappa successiva per noi è quella di entrare nel merito del piano industriale per conoscere i dettagli che riguardano la produzione e l'assetto occupazionale - dichiara
Sara Palazzoli, segretaria nazionale Flai Cgil -. A settembre si tornerà al ministero per una valutazione complessiva, anche tenendo conto di quanto noi sosteniamo da tempo, e che oggi è stato ribadito anche dal ministro Di Maio, cioè l'importanza dei lavoratori Pernigotti che rappresentano una eccellenza di professionalità e competenze che non si può disperdere. Oggi intanto è stato raggiunto l'obiettivo di avere due aziende importanti che hanno dichiarato di voler produrre a Novi Ligure. Noi ci siamo, ci sono i lavoratori, che da mesi lottano per difendere un sito e una produzione importanti».

«L'incontro svolto oggi al Mise sulla vertenza Pernigotti ha finalmente permesso di avviare il giusto percorso per il salvataggio industriale dello stabilimento di Novi Ligure, per i quali le lavoratrici e i lavoratori hanno lottato per quasi un anno: abbiamo toccato con mano ipotesi concrete e soluzioni utili per dare prospettive all'occupazione». Lo affermano il segretario nazionale della Fai Cisl
Roberto Benaglia e il segretario della Fai Cisl Alessandria-Asti Enzo Medicina, commentando l'incontro tenuto oggi sulla vertenza Pernigotti alla presenza del ministro Di Maio. «Sono stati siglati accordi preliminari con la cooperativa torinese Spes per il comparto cioccolato e torrone e con l'imprenditore Giordano Emendatori per il comparto gelateria, con l'obiettivo della reindustrializzazione del sito e del reimpiego di tutte le persone a oggi in forza, ma il contratto si dovrà formalizzare definitivamente entro il 30 settembre», spiegano i due sindacalisti. «La produzione resterà a Novi Ligure. Oggi non si può ancora dire che la Pernigotti sia salva - proseguono i sindacalisti - ma certamente è stato compiuto il primo passo per andare nella direzione dell'occupazione di tutti gli addetti sul territorio, e a breve ci saranno incontri di sito e al Mise per gestire questi passaggi delicati». «La richiesta del sindacato di non delocalizzare all'estero, ma di reindustrializzare il sito ha trovato risposte concrete, che dovremo approfondire nei prossimi incontri locali», dichiarano i due sindacalisti. «Questa vertenza - concludono Benaglia e Medicina - dimostra come le produzioni e i marchi italiani mantengano appetibilità e capacità di rilancio grazie anche alle competenze di lavoratrici e lavoratori, e come non dobbiamo mai arrenderci davanti a crisi che spesso appaiono senza soluzione».

Sullo stabilimento di Novi Ligure «accogliamo con favore gli accordi presentati oggi tra Pernigotti e la cooperativa Gruppo Spes da un lato e il gruppo Emendatori dall'altro perché salvaguardano sia l'occupazione sia la produzione presso il sito di Novi Ligure. Abbiamo trovato due imprenditori seri che hanno fatto una scommessa». Così in una nota il segretario nazionale Uila,
Pietro Pellegrini, aggiungendo che «ora il nostro auspicio è che si lavori presto e con determinazione alla realizzazione di una Newco, un soggetto unico aziendale che gestisca la produzione nello stabilimento di Novi, per dare certezze ai lavoratori e garantire anche nuove possibilità di industrializzazione e nuova occupazione». Il riassorbimento dei 64 lavoratori attualmente in cassa integrazione con il mantenimento del contratto Industria e delle condizioni salariali maturate, insieme all'assunzione dei 40 interinali, prevista per questo mese, «ci fa ben sperare per i lavoratori», prosegue la nota. In tal senso «ci auguriamo che, insieme con il progetto di sviluppare nuovi prodotti e nuove opportunità sui mercati, venga incrementata la forza lavoro e vengano riassorbiti tutti gli interinali. Quello che per noi resta fondamentale è dare certezze a tutti i lavoratori della Pernigotti: sono stati, infatti, e restano la forza dello stabilimento e la forza di questo marchio».

«È l’economia del territorio la migliore risposta ai capitali speculativi stranieri e italiani che delocalizzano alla ricerca del profitto. Solo così possiamo continuare a produrre Made in Italy in una filiera tutta italiana che trasforma prodotto italiano, crea ricchezza e occupazione in Italia, paga le tasse in Italia senza avere teste di legno in Lussemburgo o Turchia. Auguri di buon lavoro alla cooperativa Spes». Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, commenta e augura buon lavoro alla cooperativa torinese che ha rilevato il ramo di produzione di cioccolato e torrone di Pernigotti.