Economia

Rapporto Svimez. Al Sud crescono gli occupati, ma resta allarme poveri

giovedì 28 luglio 2016
Il Sud Italia doppia il Centro Nord nel 2015 nella crescita dell'occupazione grazie all'espansione del lavoro in agricoltura (+5,5%) e nel turismo (+8,6%). Dalle anticipazioni del rapporto Svimez 2016, nel Mezzogiorno gli occupati aumentano infatti dell'1,6%, con 94mila unità in più, mentre nelle altre aree la crescita si ferma allo 0,6% (+91 mila unità). Il Meridione rimane comunque al di sotto del livello del 2008 di quasi mezzo milione di occupati (482mila) mentre il resto del Paese è quasi al livello pre-crisi. Altri elementi di preoccupazione, secondo Svimez, sono il calo del lavoro nella manifattura in senso stretto (-1,6%), che porta il rapporto a parlare di "crescita senza industria", e il 'degrado' dell'occupazione, sempre più concentrata su impieghi a bassa qualificazione. Le professioni cognitive altamente qualificate hanno perso, tra il 2008 ed il 2015, oltre 1,1 milione di unità in Italia (-12,8%), un calo che nel Mezzogiorno è stato molto più accentuato (-18,7%) rispetto al Centro-Nord (-10,8%).Nel Mezzogiorno ci sono stati 37 mila occupati in più (+1%) tra i dipendenti a tempo indeterminato, grazie alla decontribuzione sulle assunzioni con le nuove regole del Job act. Ma il maggior contributo alla ripresa occupazionale è venuti dai contratti a termine, +56 mila, pari a +7,4%, e ciò si spiega col fatto che a trainare la ripresa meridionale siano stati soprattutto agricoltura e turismo.Lo Svimez sottolinea dunque la necessità di "ripristinare nella formula del 2015 la decontribuzione sulle assunzioni a tutele crescenti, il cui affievolimento nel 2016 è probabilmente la ragioneprincipale del rallentamento della dinamica occupazionale nel primo trimestre di quest'anno".