Economia

Stellantis. Tavares: abbiamo bisogno di tutti gli stabilimenti italiani

Redazione Economia giovedì 15 febbraio 2024

Il Ceo di Stellantis Carlos Tavares

"Per raggiungere l'obiettivo di un milione di veicoli abbiamo bisogno di tutti gli stabilimenti italiani, quindi c'è sicuramente un futuro per Pomigliano e per Mirafiori. Arriveranno nuovi modelli, ma non posso dire ancora quali. La Panda sarà sostituita" ha detto l'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, in un incontro stampa sui conti 2023. "Siamo soddisfatti degli incentivi. Un'ottima decisione, ringraziamo il governo. I consumatori ne trarranno beneficio" ha aggiunto con un tono conciliante che apre la strada ad una nuova fase dei rapporti con l'esecutivo dopo le incomprensioni delle scorse settimane. Una smentita secca, l'ennesima, sul caso Renault: Voglio essere molto chiaro. Non ci sono trattative in corso con nessuno per una grossa operazione di fusione, sicuramente non con Renault. L'operazione con il gruppo francese è pura e semplice speculazione"

Il 2023 è stato un anno record per Stellantis, il gruppo nato tre anni fa dalla fusione tra Fca e Peugeot. Il bilancio approvato oggi dal cda ha numeri superiori alle attese che hanno fatto volare il titolo in Borsa.

I ricavi netti ammontano a 189,5 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto al 2022. L’utile netto è in crescita dell'11% a 18,6 miliardi di euro, il risultato operativo rettificato in aumento dell'1% a 24,3 miliardi di euro, con un margine sui ricavi del 12,8%. Le vendite di veicoli sono aumentate del 31% nel complesso, del 27% quando si parla di veicoli a basse emissioni e del 21% per quelle elettriche.

Negli Stati Uniti Stellantis è al primo posto per i veicoli ibridi e al secondo per quelli a basse emissioni. Per sostenere la crescita complessiva del mercato e la spinta all'elettrificazione in Nord America, nel 2024 Stellantis lancerà altri 18 modelli per un totale di 48 modelli di auto elettriche disponibili.Cifre da capogiro anche per i dividendi.

Il gruppo distribuirà 6,6 miliardi di euro agli azionisti sotto forma di dividendi e riacquisti di azioni, con un aumento del 53% al 2022. Il dividendo proposto è di 1,55 euro per azione ordinaria. Nel 2024 il gruppo implementerà un programma di riacquisto di azioni proprie per 3 miliardi di euro, che include 0,5 miliardi per le azioni da destinare ai piani di remunerazione basati su azioni e all'acquisto di azioni da parte dei dipendenti.

"I risultati record annunciati oggi sono la prova che siamo diventati un nuovo leader globale nel settore e che continueremo a essere solidi anche in previsione di un turbolento 2024" ha commentato Tavares. "Grazie alla flessibilità delle nostre tecnologie e alla roadmap stabilita in termini di prodotto siamo pronti ad affrontare i vari scenari che potrebbero presentarsi, continuando a realizzare gli obiettivi del piano strategico Dare Forward 2030" ha aggiunto.

Ammonta ad un valore medio complessivo di 2112 euro, legato alla retribuzione del Ccsl (il contratto collettivo specifico di lavoro), il premio di risultato per i dipendenti italiani pari al 7.2% della retribuzione, che corrisponde in media a 1812 euro lordi, a cui si aggiungerà il riconoscimento straordinario di 300 euro lordi, che porterà ad una erogazione complessiva pari all’8,5%. “Il premio medio complessivo che riceveranno i dipendenti è il frutto positivo dell’accordo siglato lo scorso anno con i sindacati firmatari e riconosce il contributo di tutta la forza lavoro italiana in relazione ai risultati dell'azienda e la qualità del dialogo sociale con i sindacati” ha detto il ceo Tavares ricordando l'aumento salariale dell’11% in 2 anni e i 600 euro ricevuti l’anno scorso come una tantum. A livello mondiale i dipendenti di Stellantis avranno un premio di quasi 1,9 miliardi di euro per il 2023, per un totale di 6 miliardi di euro dalla nascita dell'azienda.

Intanto però sul fronte sindacale resta alta la preoccupazione sulla situazione degli stabilimenti: si teme un ridimensionamento della produzione e dei posti di lavoro. Il futuro di Mirafiori, Pomigliano e degli altri siti e il confronto aperto con il governo saranno al centro dell'assemblea nazionale dei delegati Fim del gruppo automobilistico che si svolgerà domani nella sede regionale Cisl di Torino. ''In questa fase di grande incertezza per lo stabilimento torinese - spiegano i segretari di Fim e Cisl Torino, Cutrì e Lo Bianco - abbiamo deciso di riunire la nostra base per sondare non solo gli umori all'interno della fabbrica di Mirafiori, ma anche per parlare di prospettive e di proposte da mettere in campo in vista della cabina di regia che dovrebbe riunirsi a breve in Comune, alla presenza del sindaco Lo Russo e dei principali soggetti istituzionali, economici e sociali della città''. Nel 2014 i lavoratori a Mirafiori erano oltre 19mila, nel 2022 meno di 12mila. Alle sole Carrozzerie, si sono più che dimezzati, da 5.300 agli attuali 2.200. Proprio loro devono fare i conti anche con nuova cassa integrazione. Lunedì sono partite altre sette settimane a rotazione, fino al 31 marzo, giorno in cui si fermerà la produzione della Maserati Levante.

Fa discutere infine la scelta di Stellantis di investire 103 milioni di euro in Ungheria, sull'impianto di Szentgotthard: ora è dedicato ai motori a combustione, ma dal 2026 - anche grazie a fondi del governo di Budapest - produrrà moduli di motori elettrici, come già avviene in Francia e negli Stati Uniti. Un investimento che rientra nel piano di Stellantis da oltre 50 miliardi di euro per sostenere la transizione verso l'elettrico.