Economia

Lavoro. Spotify permette lo smart working per sempre

Redazione economia lunedì 15 febbraio 2021

Una ragazza fa smart working al parco

Spotify è l’ultima grande azienda internazionale a introdurre lo smart working permanente. La società svedese leader del mercato della musica in streaming nel suo blog aziendale venerdì scorso ha presentato l’iniziativa “Working From Anywhere”. Dalla prossima estate i circa 3mila dipendenti di Spotify potranno scegliere se lavorare sempre da casa, sempre dall’ufficio, o un po’ da casa e un po’ dall’ufficio.
Alla base di questa decisione, spiegano i manager, ci sono almeno quattro considerazioni: il lavoro non è qualcosa per cui vai in ufficio, ma qualcosa che fai; l’efficienza non può essere misurata dal numero di ore passate in ufficio, ma al contrario dare alle persone la liberà di scegliere da dove lavorare aumenta l’efficienza; dare flessibilità nella gestione dei tempi del lavoro e della famiglia aiuta a mantenere i dipendenti e attrarre i migliori talenti; un’organizzazione più “distribuita” migliorerà il modo di lavorare in Spotify.
«La precisa combinazione del lavoro da casa e dall’ufficio è una decisione che ogni dipendente e il suo responsabile faranno assieme» spiegano i direttori delle risorse umane dell’azienda. Ci saranno inizialmente alcuni limiti geografici per evitare problemi legati ai fusi orari o alle leggi locali e la possibilità di soluzioni di co-working sponsorizzate dall’azienda per chi vuole lavorare in ufficio ma non abita vicino a uno degli uffici di Spotify.
Sono diverse le aziende internazionali che negli ultimi mesi hanno seguito una linea simile. La settimana scorsa Salesforce, gigante del cloud computing, ha annunciato che «l’orario 9-17 è morto» e lascerà ai dipendenti la scelta se andare fisicamente al lavoro o meno. Twitter e Square (altra compagnia fondata da Jack Dorsey) hanno introdotto la possibilità di smart working permanente già qualche mese. A ottobre Microsoft ha invece dato maggiore flessibilità ai dipendenti, con la possibilità di lavorare sempre da remoto se il manager è d’accordo (ma anche con un aggiustamento di salario in base alla realtà del Paese in cui scelgono di vivere se vogliono trasferirsi all’estero).