Economia

FISCO. Via libera allo «Spesometro» da venerdì 1 luglio

giovedì 30 giugno 2011
Dall'anello con brillanti al divano nuovo per il salotto, dalla prenotazione della vacanza ai Tropici all'abito d'alta moda, occhio alle nuove spese che si faranno da venerdì primo luglio. Per acquisti di importo superiore ai 3.600 euro sarà necessario infatti esibire il codice fiscale. Il commerciante registrerà i dati e invierà gli estremi dell'operazione all'Agenzia delle Entrate. La comunicazione non sarà necessaria se il pagamento viene effettuato con carte di credito, carte prepagate o bancomat. Sotto la lente dunque soprattutto i pagamenti in contanti e anche quelli effettuati tramite assegno o bonifici bancari.Scatta dunque dal primo luglio il cosiddetto "spesometro", tecnicamente l'obbligo di comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini Iva di importo non inferiore a 3mila euro. Con l'aggiunta dell'imposta le nuove norme interessano acquisti di beni oltre i 3.600 euro.Se l'Agenzia delle Entrate parla di uno «strumento pensato per contrastare le forme più rilevanti di frode ed evasione fiscale in materia di Iva e per individuare la reale capacità contributiva delle persone fisiche», i commercialisti definiscono il nuovo "spesometro", «una misura straordinaria, priva di risconti in altri Paesi». La recente correzione, che ha escluso carte e bancomat dai nuovi adempimenti, ha attutito le critiche dei professionisti del fisco che inizialmente parlavano di misura «invasiva e vessatoria», ma «l'esclusione, decisa per le carte che sono già pagamenti tracciabili, dovrebbe essere estesa - sottolinea Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti - anche aipagamenti effettuati con moneta bancaria», come assegni e bonifici.Per ogni tipo di operazione, acquisto di un bene o di un servizio, dovrà essere specificata la partita Iva o il codice fiscale sia di chi vende che di chi acquista; va inoltre specificato l'importo dell'operazione effettuata, evidenziando l'imponibile e l'imposta oppure specificando che si tratta di operazioni non imponibili o esenti. Per le operazioni per le quali non c'è obbligo di fattura, vanno riportati i corrispettivi comprensivi dell'Iva.Particolarmente gravosa sarà l'applicazione delle nuove norme per i turisti che decidano di fare un acquisto in contanti importante, sempre oltre i 3.600 euro, in Italia. Per soggetti non residenti, privi di codice fiscale, vanno infatti indicati il cognome e il nome, il luogo e le data di nascita, il domicilio all'estero.