Economia

Ticket. Spesa «salva» anche con i nuovi buoni pasto

Paolo Pittaluga venerdì 21 agosto 2015
Un allarme quasi spasmodico si era diffuso nei giorni scorsi. E andava a toccare quei 2 milioni e mezzo di lavoratori che usufruiscono del buono pasto per pranzare. La notizia (cattiva) era che il nuovo buono pasto elettronico, a differenza del vecchio cartaceo, non è più cumulabile e quindi utilizzabile per fare la spesa.  La buona notizia la fornisce però l’associazione Altroconsumo, che ha fatto chiarezza su una questione sorta dopo l’introduzione del regime fiscale per i buoni pasto disegnato dall’ultima legge di Stabilità: dal 1° luglio il valore esentasse dei buoni elettronici – che andranno a sostituire gradualmente il tradizionale ticket cartaceo – è passato da 5,29 a 7 euro (per quelli cartacei resta a 5,29). Un incentivo per le aziende a 'migrare' verso il digitale. Oggi sono ancora pochi gli elettronici, con una quota del 15-20%, ma risultano in forte crescita. I buoni pasto elettronici non sono altro che la versione digitale del 'ticket' di cellulosa, che vanno sostituendo per praticità: il tesserino con banda magnetica, simile ad un bancomat, viene infatti caricato dell’importo spettante al dipendente.  Il timore di molti e in particolare di alcune associazioni di consumatori era che con l’introduzione di questa tipologia di buono non sarebbe più stato possibile fare la spesa come di fatto avviene per moltissimi lavoratori che non utilizzano i ticket a pranzo ma li portano al supermercato, seppur facendone un utilizzo condizionato dalle scelte delle varie catene della grande distribuzione che variano magari limitando gli importi spendibili o le tipologie di prodotto acquistato. Non solo: al massimo, secondo molte voci circolate negli ultimi giorni, si sarebbe potuto spendere solo un ticket e quindi 7 euro. Altroconsumo conferma invece che sarà ancora possibile l’utilizzo anche cumulativo dei nuovi ticket nei negozi e supermercati convenzionati. Il vero problema rischia di essere un altro: questi 'bancomat del pasto' sono di tipologia differente e servono lettori ottici adatti. Non è così scontato che gli esercenti siano dotati di ogni tipologia.  L’equivoco che ha dato il 'la' ai timori dovrebbe essere stato generato nella confusione tra il buono pasto, conosciuto meglio come 'ticket restaurant' e la carta elettronica del servizio mensa, una carta elettronica, appunto, che consente al dipendente di pranzare in esercizi convenzionati nel solo giorno in cui è stata svolta la prestazione lavorativa. Qualcosa di equivalente al sistema di mensa aziendale. «I nuovi buoni elettronici – precisa invece Altroconsumo – hanno gli stessi limiti di quelli cartacei. In questo senso la normativa non è cambiata come invece alcune notizie degli ultimi giorni hanno fatto credere». Tutti i timori di questi giorni, quindi, dovrebbero essere rientrati. Anche se il Codacons aveva già messo le mani avanti davanti al rischio dell’utilizzo di un solo buono al giorno parlando «di violazione grave della libertà del cittadino ». E ancora ieri l’Unione nazionale consumatori ha chiesto al Governo «di liberalizzarli», rendendoli «cumulabili e permettendo al lavoratore di spenderli in un’unica soluzione».