Economia

Settore immobiliare. Tornano gli investimenti e le assunzioni

Maurizio Carucci lunedì 11 luglio 2022

Un agente immobiliare mostra una casa ad alcuni possibili acquirenti

Tornano gli investimenti e le assunzioni nel settore immobiliare. Un comparto che conta circa 43mila agenzie e 73mila agenti regolarmente iscritti al Rea (il registro ufficiale di chi svolge questa attività di intermediazione). Nel secondo trimestre del 2022 sono stati investiti in Italia 2,9 miliardi di euro (+51% rispetto al quarto trimestre 2021). Questo dato si somma ai 3,4 miliardi di euro del primo trimestre e porta il semestre a raggiungere un totale di 6,3 miliardi di euro. Il primo semestre dell’anno si conferma pertanto come il migliore dall’inizio delle rilevazioni storiche da parte degli operatori del mercato, la cui media negli ultimi dieci anni si attestava a 3,5 miliardi di euro. I settori trainanti sono stati gli uffici e la logistica, che complessivamente hanno rappresentato oltre la metà degli investimenti totalizzati nei primi sei mesi dell’anno. I dati emergono dall’analisi del Team Research di Dils, uno dei principali operatori in termini di volumi transati nel mercato italiano, che nel corso del primo semestre 2022 ha intermediato operazioni pari al 33% del volume totale. «Nei primi sei mesi dell’anno il mercato immobiliare italiano è cresciuto fino a raggiungere livelli record per volumi e interesse degli investitori. Abbiamo puntato sul ritorno in ufficio e le nostre previsioni sono risultate corrette, dato che i vecchi luoghi di lavoro si sono rivelati non più in linea con le nuove esigenze. In questo periodo si è dunque consolidato il trend che vede gli uffici come una delle asset class più importanti nel mercato immobiliare. La domanda è radicalmente cambiata, orientandosi verso la ricerca di spazi di nuova generazione, realizzati secondo i criteri Esg, ma soprattutto apprezza headquarter che siano concepiti per migliorare il benessere dei dipendenti ed attrarre i migliori talenti, vero asset delle aziende più votate all’innovazione - spiega Giuseppe Amitrano, ceo di Dils -. Dopo la forte resilienza degli investimenti nella prima metà dell’anno, è evidente il grado di crescente incertezza sui mercati nazionali e internazionali legato in particolare all’andamento di cap-rate e inflazione. Fattori che inevitabilmente stanno influenzando anche il settore immobiliare e ci portano ad avere un atteggiamento di cauta prudenza rispetto agli scenari di breve e medio periodo». Al momento appare comunque evidente la tenuta del mercato immobiliare, che nel 2021 ha superato le 740mila compravendite in ambito residenziale, con un +30% rispetto all’anno precedente, che aveva chiuso con 557mila compravendite. Per il prossimo biennio dovrebbe comunque mantenersi intorno alle 700mila compravendite. «In Italia oltre il 75% delle famiglie è proprietario della propria casa - sottolinea Bruno Vettore, presidente di Renovars Real Estate - Siamo secondi solo alla Spagna e davanti a tutti gli altri Paesi europei. Il tasso di inflazione dovrebbe arrivare al 6/8% circa, prevalentemente in relazione all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime conseguenti al conflitto in Ucraina. Anche in questi momenti l’investimento immobiliare si rivela il più affidabile, tenendo conto della volatilità dei mercati azionari e dei ribassi di obbligazioni o altre forme di investimento. Per quello che riguarda le tipologie e la metratura, la maggiore richiesta si orienta su appartamenti di tre locali e servizi, con box e/o posto auto per una superficie tra i 75 e i 100 metri quadrati. Ma oltre a questi requisiti li mercato “premia” soprattutto la qualità, ovvero gli immobili che abbiano impianti a norma e certificazione energetica elevata, connessione internet sicura, ampi terrazzi oppure, ove possibile, un giardino. Le conseguenze del lockdown hanno modificato le preferenze degli italiani, più attenti anche a questi aspetti maggiormente qualitativi». Renovars Real Estate, diretta emanazione di Facile Ristrutturare - dispone di oltre 1.000 architetti a livello nazionale e genera un fatturato di circa 300 milioni di di euro - sta potenziando la rete diretta di agenti immobiliari (oggi sono 130), con l’obiettivo di arrivare a 1.000 nel giro del prossimo quinquennio. Sta costruendo la rete di consulenti del credito (oggi sono 30), con l’obiettivo di arrivare rapidamente a 100. Inoltre sta completando la rete degli account, ovvero persone con spiccate attitudini commerciali che interagiscono con le agenzie Immobiliari sul territorio, al fine di ricevere segnalazioni di clienti che abbiano necessità di ristrutturazioni con il modello “chiavi in mano”. Trattandosi di una attività commerciale, il contratto proposto è quello da agente e/o segnalatore e/o account, sempre con partita Iva. La candidatura va inviata alla sezione "Lavora con noi" del sito www.facileimmobiliare.it. «Il consiglio che posso dare - afferma Vettore - è quello di avvicinarsi a questa professione facendo un periodo di apprendistato presso una agenzia già operativa, preferibilmente in una grande azienda per verificare la propria attitudine commerciale e per acquisire una buona metodologia operativa. Generalmente le società organizzate hanno un protocollo operativo già collaudato che può essere di riferimento per colui che inizia questo lavoro. Successivamente è necessario frequentare un corso preparatorio e superare un esame abilitante per svolgere in maniera qualificata tutte le mansioni utili alla clientela. In caso contrario ci si dovrà limitare a svolgere compiti ancillari a una operazione di compravendita o locazione. Le aziende strutturate affiancano i neofiti con intensi programmi di formazione interna, di tipo tecnico e commerciale. Si tratta di una professione utile sia sul piano sociale, poiché assiste il cliente, spesso una famiglia, nel delicato compito di vendere e acquistare case, il bene più prezioso per eccellenza, sia sul piano remunerativo, poiché i guadagni possono essere estremamente significativi».

Oltre 1.000 risorse e 115 nuove agenzie immobiliari nei prossimi quattro anni. Questo, invece, è il programma di sviluppo che Century 21 Italia, ramo italiano del colosso americano di real estate, ha messo a punto dopo neanche un anno dall’apertura nel nostro Paese. Le figure ricercate sono molte: dai broker titolari di agenzia, ai consulenti e agenti immobiliari anche alla prima esperienza, fino alle figure tecniche e amministrative di supporto. «È il momento giusto per crescere - afferma Damiano De Carlo, responsabile dello sviluppo franchising per Century 21 Italia -. Il mercato immobiliare italiano, infatti, dopo lo stop imposto dalla pandemia è in grande ripresa e solo nel primo trimestre del 2022 il mercato residenziale ha avuto una crescita del 12% rispetto allo stesso periodo del 2021, con un incremento di circa 20mila transazioni». Per tutte le future risorse, infatti, sono previsti percorsi formativi per ogni figura professionale, più tecnici per i consulenti, più orientati alla business administration per i broker e i titolari di agenzia, con un focus sugli strumenti tecnologici necessari a svolgere questi lavori: dal Crm con motore AI, ai tool per l'analisi e comparazione dei prezzi basati su big data. Per maggiori informazioni e inoltrare il cv: https://www.century21.it/.