Economia

Lavoro. Sciopero generale Cgil contro il Jobs Act

mercoledì 12 novembre 2014
​La Cgil ha proclamato per il 5 dicembre uno sciopero generale di otto ore, con manifestazioni a livello territoriale, contro la legge di Stabilità e il Jobs Act. Lo ha annunciato il segretario del sindacato, Susanna Camusso, che ha rivolto la proposta anche a Cisl e Uil, nella speranza di garantire una loro partecipazione alla mobilitazione generale. "La proposta parte dalle richieste venute dalle piazze del 25 ottobre e dell'8 novembre e dalla volontà di salvaguardare tutti i punti delle iniziative unitarie in atto, a partire dalla decisione dello sciopero della scuola e del pubblico impiego", ha dichiarato Camusso. La scelta del 5 dicembre, ha spiegato, risponde all'esigenza di raccogliere la mobilitazione unitaria già decisa dai sindacati della scuola e dalla volontà di proseguire la protesta espressa dai lavoratori pubblici con la manifestazione di sabato a Roma. La convocazione da parte del ministro della funzione pubblica, Marianna Madia, per il 17 novembre, non cambia la situazione dal momento che secondo il leader della Cgil il Governo non ha intenzione di cambiare in modo strutturale la Legge di Stabilità. "La proposta che facciamo al direttivo - ha detto Camusso - parte dalla valutazione della grande mobilitazione del 25 ottobre, da quella dell'8 novembre delle categorie pubbliche, dalla richiesta venuta da quella piazza, dalla volontà che abbiamo di salvaguardare tutti i punti di iniziative unitarie, a partire dalla decisione di sciopero verso cui vanno le categorie del pubblico, sia dell'istruzione sia della pubblica amministrazione. La proposta e anche l'appello che facciamo a Cisl e Uil è di convergere tutti alla data del 5 dicembre". Ai giornalisti che le facevano notare le dichiarazioni del segretario aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo, secondo cui bisogna prima andare a sentire le posizioni del Governo nell'incontro del 17 a Palazzo Chigi, Camusso ha risposto: "credo sia un tema di responsabilità di tutti di ascoltare le piazze e le iniziative che ci sono". Affrontando i temi del lavoro "non solo nella dimensione contrattuale ma anche in quella dell'occupazione e dei diritti". Il segretario generale della Cgil ha ricordato che il sindacato è sempre stato "disponibile al confronto" e la convocazione appare proprio il risultato della mobilitazione dei lavoratori pubblici: "per questo va continuata la mobilitazione a sostegno della nostra piattaforma". Nel frattempo, si è tenuta stamane una riunione al Viminale tra il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, e i segretari generali delle sigle sindacali per la definizione di procedure in grado di impedire episodi come quelli accaduti a Roma nella manifestazione degli operai della Ast di Terni. I sindacati sono stati convocati a Palazzo Chigi il 17 per discutere la riforma della pubblica amministrazione. "Riteniamo sia una significativa apertura. Andremo a vedere perchè vogliamo entrare nel merito", ha affermato il leader in pectore della Uil Carmelo Barbagallo.Ironie in rete sulla data. La Cgil risponde all'ironia della rete sulla proclamazione dello sciopero generale di venerdì 5 dicembre, data che favorirebbe un lungo weekend, con un tweet e l'apertura di un hashtag: #PonteMagari. "Lavoratori, pensionati, disoccupati, precari sono in forte difficoltà economiche e di prospettive. Per questo scioperano", scrive la Cgil.