Economia

Le nuove regole. Comprare online da gennaio sarà più sicuro (ma anche più complicato)

Pietro Saccò sabato 26 dicembre 2020

Dopo l’impressionante crescita del 2020, il commercio elettronico rischia di iniziare l’anno nuovo con qualche intoppo. Il 1° gennaio entrano in vigore le nuove regole europee sulla SCA, sigla che sta per Strong Customer Authentication, cioè “autenticazione forte del cliente”. Sono previste dalla direttiva europea sui pagamenti PSD2 e hanno l’obiettivo di proteggere dalle truffe e dagli attacchi dei pirati informatici i consumatori che fanno acquisti online.

Con le nuove regole, per completare la maggior parte degli acquisti via Internet non sarà più sufficiente inserire nome, numero, scadenza e codice di sicurezza della carta di credito. Occorrerà dare un’informazione aggiuntiva per dimostrare di essere davvero il titolare della carta. Può essere un codice ricevuto via sms (i cosiddetti Otp) o generato da una chiavetta, oppure un elemento “biometrico”, come l’impronta digitale o il riconoscimento facciale, informazioni fisiche che gli smartphone sono capaci di rilevare già da tempo. Banca d’Italia ha invitato gli operatori a superare «eventuali residue problematiche con modalità tali da garantire, in ogni caso, la continuità dei pagamenti».

Le nuove regole – che dovevano entrate in vigore a settembre 2019 ma sono state rinviate per permettere agli operatori di adeguarsi – proteggono il consumatore, ma il loro debutto rischia di complicare le procedure di acquisto e quindi possono avere effetti negativi sulle vendite online. Secondo un report di CMSPI, società americana che si occupa di consulenza sui pagamenti, la SCA mette a rischio in Europa 90 miliardi di euro di vendite online (13,8 miliardi in Italia). Il problema, spiegano da CMSPI, sono i probabili errori di sistema, l’allungamento della tempistica della transizione e l’abbandono dell’acquisto da parte dei clienti. Dai test condotti fino ad oggi dai venditori di diversi Paesi europei, con il protocollo ad autenticazione forte i tassi di abbandono dell’acquisto da parte dei clienti crescono del 25% rispetto agli acquisti online con procedure standard. Normalmente un pagamento con autenticazione forte ha bisogno di 60 secondi di tempo per essere completato e in alcuni casi, anche 2 minuti.

«Dal report realizzato da CMSPI emerge una situazione allarmante per tutte le aziende dell’e-commerce – ammette Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il consorzio che associa le aziende italiane dell’e-commerce – e il dato che più preoccupa è che tale situazione rischia di determinare un impatto molto significativo sulle imprese nazionali tenuto conto del fatto che il fatturato e-commerce italiano è la metà di quello francese e un terzo di quello tedesco». Netcomm chiede che l’applicazione delle nuove regole sia graduale, attraverso un meccanismo basato sul valore delle transazioni e quindi escludendo l’applicazione della SCA per transazioni al di sotto di determinate soglie.

La direttiva europea potrebbe consentirlo. «La SCA non si applica a tutte le transazioni. I pagamenti per gli esercenti che l’utente ha inserito tra quelli “fidati”, le transazioni di basso valore o gli abbonamenti saranno esentati» spiega Andrea Fiorentino,responsabile Prodotti e Soluzioni per il Sud Europa di Visa. «Gli esercenti devono prepararsi contattando i loro fornitori di servizi di pagamento per verificare che si siano adeguati. Altrimenti alcune transazioni rischiano di non potere essere processate» dice Fiorentino, che spiega: «Come Visa aiutiamo i fornitori di servizi di pagamento, cerchiamo di aiutare l’ecosistema: i piccoli esercenti quest’anno hanno hanno avuto un’impennata grandissima di pagamenti online».