Economia

Economia. Ricalcolo Istat, calano deficit e debito

lunedì 22 settembre 2014
Il Pil 2013, conteggiato con i nuovi principi contabili europei, aumenta di quasi 59 miliardi di euro. Lo rende noto l'Istat, spiegando che il livello del Pil a prezzi di mercato, per effetto di questa revisione straordinaria, è aumentato di 58.880 milioni di euro, con un tasso di rivalutazione del 3,8%. Sale anche il livello del Pil per gli anni 2011 e 2012: di 58.911 milioni di euro per il 2011 e di 61.092 per il 2012, con tassi di rivalutazione rispettivamente del 3,7% e del 3,9%.In volume il Pil è diminuito dell'1,9%. Rispetto ai dati diffusi a marzo 2014, calcolati sulla base del Sec 95, il livello del Pil nominale per l'anno 2013 è stato rivisto al rialzo del 3,8%. I tassi di variazione del Pilper gli anni recenti hanno, invece, subìto revisioni moltocontenute. Dal lato delle componenti della domanda, la revisione verso l'alto ha riguardato sia i consumi finali, sia gli investimenti fissi lordi, mentre entrambe le componenti dell'interscambio con l'estero sono state riviste verso il basso. Migliora il livello di debito in rapporto al Pil. Per il 2013, con i nuovi principi contabili europei, rende noto l'Istat, il debito per lo scorso anno si colloca al 127,9% del Pil, rispetto al 132,6% registrato a marzo. L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al -2,8%, in diminuzione rispetto a quanto registrato nel 2012. In valore assoluto l'indebitamento è di -45.358 milioni di euro, in calo di 3.260 milioni rispetto a quello dell'anno precedente. Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari a 32.843 milioni di euro, con un'incidenza sul Pil del 2% (nel 2012 era pari al 2,2%). Il saldo di parte corrente (risparmio o disavanzo delle Amministrazioni pubbliche) è stato positivo e pari a 2.661 milioni di euro, a fronte dei 9.993 milioni del 2012. Tale peggioramento è il risultato di una diminuzione delle entrate correnti di circa 2,9 miliardi di euro e di aumento delle uscite correnti pari a circa 4,5 miliardi di euro.