Economia

Regione Toscana. Pegaso, 80 borse di studio

sabato 4 febbraio 2017

Anche nel 2017 la Regione Toscana investe nell’alta formazione e mette a disposizione 4,5 milioni di euro per 80 borse Pegaso di cui potranno beneficiare dottorandi che fanno ricerca all’estero. La misura è finanziata con risorse del Fondo sociale europeo e realizzata nell’ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani. Il bando, attivo fino al prossimo 28 febbraio, finanzia Università e istituti, pubblici e privati, che operano in Toscana e consentirà a 80 giovani laureati toscani under 35 – ciascuno dei quali riceverà un finanziamento di 55mila euro – di frequentare corsi triennali di profilo internazionale e di elevata qualità scientifica in settori strategici e innovativi dell’economia regionale. Dal 2011 al 2016 sono state 430 le borse Pegaso concesse, per un ammontare di oltre 23 milioni. L’ultimo bando risale all’aprile di un anno fa.

«Quest’anno – commenta la vicepresidente e assessore regionale all’Università, Monica Barni – abbiamo deciso di anticipare l’uscita del bando delle borse Pegaso per permettere alle università di accordarsi e di allinearsi alle scadenze ministeriali. La Regione conferma la sua vocazione al sostegno dei giovani attraverso l’alta formazione e mette a disposizione cifre importanti per studenti che vogliono perfezionare le proprie conoscenze anche in ambiti aziendali. Investire sui giovani significa infatti sostenere anche la competitività dell’intero sistema regionale, dal momento che sviluppo ed occupazione si creano rafforzando la sinergia tra ricerca universitaria, alta formazione e mondo del lavoro».

I corsi delle borse Pegaso dovranno possedere l’accreditamento del ministero per l’Istruzione e l’Università, usare l’inglese nella didattica e disporre di una rete di sostenitori allargata al mondo del lavoro e della ricerca. Potranno farsi avanti associazioni temporanee di scopo, costituite o da costituire, fra Università, istituti universitari e centri di ricerca che operano sul territorio toscano. Alla realizzazione del progetto di dottorato potranno aderire imprese pubbliche e private, enti e istituzioni nazionali e straniere. Ci sarà una priorità e premialità per quei percorsi che si presume possano avere ricadute in campi strategici per lo sviluppo regionale, come la robotica e biorobotica, le nanotecnologie e i nuovi materiali, la fotonica, Ict, spazio e energie rinnovabili e poi ancora ambiente e biotecnologie verdi, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale.