Economia

Pubblico impiego. Manifestazione nazionale sabato a Roma

Redazione Romana venerdì 7 giugno 2019

Futuro è servizi pubblici!: questo è lo slogan della mobilitazione unitaria delle categorie dei servizi pubblici e privati di Cgil, Cisl e Uil in programma a Roma domani sabato 8 giugno. La manifestazione comincerà in piazza della Repubblica, dove è previsto il ritrovo dei partecipanti alle ore 9. Alle 11 il corteo raggiungerà piazza del Popolo per gli interventi dei segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Uil Fpl. «La pubblica amministrazione è importante nel nostro Paese e questi lavoratori devono essere rispettati nella loro professionalità e nella loro dedizione al lavoro e al Paese - ha sottolineato Annamaria Furlan, la leader della Cisl che sarà presente alla manifestazione insieme ai colleghi della Cgil e della Uil -. Tanti anni, tanti tagli agli organici della pubblica amministrazione. Questo significa meno medici, meno infermieri, meno paramedici, meno impiegati, meno assistenti sociali, meno insegnanti della scuola materna nei nostri Comuni: questa è una cosa intollerabile per il nostro Paese. La pubblica amministrazione è vitale per le persone e come tali sono vitali gli uomini e le donne che vi lavorano».

Cinque in particolare le richieste dei sindacati:
1) Sblocco del turnover - Perché negli ultimi anni sono uscite oltre 100mila persone dal mondo del lavoro. Quota 100, che prevede ulteriori uscite dal mondo del lavoro, deve essere accompagnata da un grande piano assunzionale che dia risposte ai cittadini, che hanno bisogno di servizi efficienti e funzionali. Per questo motivo bisogna subito ascoltare le richieste dei numerosi idonei vincitori di concorso pubblico e dare la possibilità ai tanti giovani di entrare nella pubblica amministrazione per mettere in campo le competenze acquisite negli studi;

2) Rinnovo di tutti i contratti - Sia quelli pubblici che quelli privati. Le poste in bilancio per i contratti pubblici non sono sufficienti per aprire una trattativa degna di questo nome e nel settore privato è inaccettabile che vi siano lavoratrici, lavoratori e professionisti che erogano servizi pubblici, con contratti scaduti da oltre 12 anni;

3) Esternalizzazioni - Porre un forte argine a chi vuole abbattere i costi del lavoro sfruttando i processi di esternalizzazione. È un modo di procedere che non lede solo i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici ad un salario dignitoso (e, talvolta, a lavorare in piena sicurezza) ma lascia anche spazio alle organizzazioni malavitose di infiltrarsi nella pubblica amministrazione;


4) Formazione - ripartire dalla formazione e dall’aggiornamento professionale perché una pubblica ammnistrazione fatta di persone formate, motivate e in costante aggiornamento è una pa davvero al servizio di un paese che è in grado di rispondere alle sfide globali e di sostenere le imprese;

5) Superamento disparità pubblico-privato - In particolare su temi come i tempi di erogazione del Tfs e Tfr (la Cisl a questo proposito ha lanciato una raccolta firme che ha superato, tra cartaceo e on line, oltre 100mila sottoscrizioni) e in materia di defiscalizzazione dei premi di risultato così come avviene nel privato.