Economia

Progetto. "Resto al Sud", accordo tra Unioncamere e Invitalia

Redazione Romana martedì 3 aprile 2018

Unioncamere e Invitalia hanno firmato un protocollo d'intesa per azioni informative e di accompagnamento sul territorio per Resto al Sud, programma di agevolazioni rivolto all'imprenditoria giovanile nelle aree del Mezzogiorno con una dotazione di 1,25 miliardi. Al momento per accedere all'agevolazione sono state presentate quasi 2mila domande.

Il protocollo - si legge in una nota - punta a «promuovere le opportunità offerte dagli incentivi "Resto al Sud" e più in generale dalle agevolazioni per la nascita e lo sviluppo dell'imprenditorialità, con particolare riferimento alle imprese innovative e a quelle promosse da giovani e donne».

«Resto al Sud
è un'importante opportunità offerta ai giovani che vogliono avviare un'attività - ha detto l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri - e gode di una dotazione finanziaria significativa, che il governo mette a disposizione degli under 36, attraverso Invitalia. Il protocollo con Unioncamere è importate perché prevede di portare questa opportunità sui territori, direttamente a chi può usufruirne».

«La collaborazione con Invitalia, spiega Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, permette di fare conoscere ai giovani le opportunità offerte dal piano Resto al Sud per diventare imprenditori di sé stessi. Le imprese italiane hanno trend di crescita più bassi e tassi di mortalità più elevati dei nostri principali competitor. Le Camere di commercio sono impegnate per fare sì che le nostre aziende nascano più forti e per aiutarle a diventare grandi prima».

Al momento sono state presentate 1.941 domande per accedere all'agevolazione (dal 15 gennaio 2018 quando è stato aperto lo sportello). Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili (quella per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l'acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all'avvio dell'attività). Il finanziamento consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell'investimento complessivo e in un finanziamento bancario pari al 65% dell'investimento complessivo, garantito dal Fondo di garanzia per le pmi. le domande vengono esaminate senza graduatorie in base all'ordine cronologico di arrivo.