Economia

Manpower. Solo il 5% delle imprese prevede assunzioni nell'ultimo trimestre

giovedì 12 settembre 2013
​Nel prossimo trimestre, l'ultimo del 2013, solo il 5% dei datori di lavoro prevede nuove assunzioni, mentre il 72% manterrà invariati gli organici. Dall'altro lato, il 22% dei datori di lavoro prevede una riduzione degli addetti. È quanto emerge dai dati dell'indagine trimestrale denominata Previsioni Manpower sull'occupazione, di ManpowerGroup Italia, che mette in evidenza un dato particolarmente negativo per chi sarà in cerca di occupazione nei prossimi tre mesi.Nel complesso, ci sono anche dei settori che mostrano timidi segnali di ripresa, con le previsioni di sei settori su dieci che mostrano diversi livelli di miglioramento nella comparazione con lo scorso trimestre. Ciononostante, ci troviamo di fronte ai dati più deboli registrati dalle Previsioni Manpower sull'occupazione dal2003. A seguito degli aggiustamenti stagionali la 'previsione netta sull'occupazione' in Italia è a -13%."Questi risultati - ha dichiarato Stefano Scabbio, presidente e amministratore delegato di ManpowerGroup Italia e Iberia- sono preoccupanti considerato il tasso di disoccupazione -12,1% e in particolare la disoccupazione giovanile (15-24 anni) che è ormai al 39,5%. Il governo italiano ha finalmente fatto un primo passo positivo. Nei primi giorni di agosto, ha approvato un nuovo piano per il lavoro che semplifica l'apprendistato e introduce maggiore flessibilità e sussidi per fornire professionalità ai giovani in accordo con la domanda del lavoro. Le imprese sono molto preoccupate per la ripresa delle attività nei rimanenti mesi dell'anno".  E, per Scabbio, "gli ordini sono in leggero aumento ma è poco incoraggiante il quadro generale del Paese: non ci sono segnali di un serio progetto sulla crescita che permetta di rilanciare il Paese. Inoltre, il nostro ritardo sui servizi all'impiego rischia di sprecare il capitale umano di talento pertanto sarebbe auspicabile un intervento immediato per innovare i servizi per l'impiego con un maggiore coordinamento tra pubblico e privato", ha concluso Scabbio.In nove comparti industriali su dieci, i datori di lavoro prevedono di ridimensionare i propri organici nel quarto trimestre del 2013. Le prospettive di assunzione più deboli sono quelle relative al settore trasporti e comunicazioni, in cui la previsione netta sull'occupazione si attesta a -22%. D'altra parte, i datori di lavoro del settore elettricità, gas e acqua prevedono un aumento dell'occupazione con una previsione pari a +2%.Dal confronto con il trimestre precedente, i programmi di assunzione migliorano in sei settori su dieci. Il miglioramento più degno di nota, di sei punti percentuali, viene riportato dai datori di lavoro del settore finanziario, assicurativo, immobiliare e dei servizi alle imprese, mentre incrementi di quattro e tre punti percentuali sono riportati rispettivamente nel settore elettricità, gas e acqua e in quello delle costruzioni.Rispetto allo scorso anno, i datori di lavoro riportano una propensione ad assumere più debole in sei settori su dieci. I migliori programmi di assunzione sono registrati per elettricità, gas e acqua per il quale la previsione risulta migliorata di 14 punti percentuali.  I datori di lavoro prevedono un ridimensionamento degli organici in tutte le quattro macroaree geografiche nel periodo ottobre-dicembre. Le peggiori previsioni per l'occupazione riguardano l'area del Sud e delle Isole, dove la previsione netta sull'occupazione si attesta a -24%. Deboli prospettive si registrano anche nell'area del Nord-Ovest, dove la previsione è pari a -15%, mentre sia nel Nord-Est che nel Centro Italia i datori di lavoro prospettano un mercato del lavoro stentato con le previsioni che si attestano, rispettivamente, a -8% e -6%.Rispetto allo scorso trimestre, i datori di lavoro segnalano un lieve miglioramento di tre punti percentuali nelle previsioni relative al Centro Italia, mentre nel Nord-Est i programmi di assunzione restano relativamente stabili. D'altra parte, le previsioni si indeboliscono di rispettivamente sette e sei punti percentuali nel Sud/Isole e nel Nord-Ovest. Da un anno all'altro, i datori di lavoro esprimono una propensione ad assumere più debole in tre delle quattromacroaree. Il calo più rilevante di 13 punti percentuali si riscontra nel Sud/Isole. Nel Nord-Ovest e nel Centro Italia le previsioni si indeboliscono rispettivamente di otto e sei punti percentuali. Tuttavia, i datori di lavoro nell'area del Nord-Est riportano un lieve miglioramento di due punti percentuali.