Economia

L'evento. Confagricoltura premia i progetti per l'inclusione

Paola Scarsi martedì 24 gennaio 2023

Un momento della premiazione

Premiati i vincitori dell’ottava edizione del premio "Coltiviamo agricoltura sociale" che Confagricoltura indice con l'obiettivo di incentivare, con la collaborazione delle aziende agricole, lo sviluppo di progetti per l'inclusione di persone svantaggiate - con handicap, disagio psichico, ma anche ex detenuti che hanno scontato la pena e dimostrato buona condotta - facendole sentire parte attiva e produttiva all'interno del 'sistema impresa'. A ciascuno de tre progetti vincitori 40.000 euro e una borsa di studio per il Master di Agricoltura Sociale presso l’Università di Tor Vergata. L’edizione 2022 ha visto aggiungersi una sezione speciale dedicata alla gestione e riqualificazione del verde pubblico il cui vincitore è stato premiato con 20mila euro.

Intervenuto alla premiazione il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, il quale, nel lodare l’iniziativa, l'ha definita “un esempio nobile, un cammeo da incastonare nel quadro sistemico della nostra nazione” che dovrebbe essere da esempio ad altre nazioni", e ha sottolineato come all’agricoltura, per troppo tempo considerata di secondo piano, debba essere restituita la centralità nel sistema economico nazionale. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha focalizzato la propria attenzione sull’imprenditore agricolo che “deve riuscire a coniugare la valorizzazione del territorio e la nuova dimensione dell’azienda agricola che si mette a disposizione delle persone meno fortunate: un nuovo e più alto senso imprenditoriale dell’agricoltore che il nostro premio vuole accompagnare e valorizzare”.

I tre vincitori della sezione ordinaria sono stati il Parco archeologico di Pompei dell’Azienda Agricola di Francesco di Landro in provincia di Salerno, luogo di valorizzazione della storia di ciascuna persona attraverso l’agricoltura sociale. Qui insieme alla cooperativa sociale Il Tulipano si attua l’inclusione per e con ragazzi con autismi e/o disabilità cognitiva, utilizzando come strumento di riconoscimento di se stesso e dell’altro proprio il prendersi cura della terra.

Fili d’erba della Fattoria di Bubi e Mimi, di Bene Vagienna in provincia di Cuneo è una fattoria didattica e sociale dalla produzione agricola di vecchia tradizione dove operatori del sociale “coltivano” fragili fili d’erba, minori e giovani in situazione di svantaggio sociale per aiutarli a crescere nella vita, riannodandoli alla società per una loro piena inclusione. Qui si crea anche una linea di BiocosmETICA derivante da piante ed erbe, aromatiche e officinali.

L’orto terapeutico di Lu dell’azienda agricola Mirai di Pimentel (Sud Sardegna). L’”orto cura chi se ne prende cura” questo il pensiero di Andrea Mirai che ha realizzato un giardino di tulipani in ricordo della sorella prematuramente morta di cancro e per aiutare la madre a superare il dolore attraverso il contatto con la natura. Da qui il desiderio di estendere il progetto alle donne che hanno o stanno superando la malattia oncologica, offrendo loro sostegno perché prendersi cura del proprio orto, ritrovando amore per la natura e per il mondo, può aiutare a prendersi cura di sé stesse.

Per la Sezione speciale è stata premiata la Cooperativa sociale agricola Pane e Signore di Genova con Giardino in movimento, quasi una sfida nata dalla volontà di rigenerare un’area verde urbana del capoluogo ligure attraverso un processo partecipato e articolato: il lavoro di giovani in situazione di svantaggio sociale, percorsi formativi esperienziali, laboratori di agricoltura sociale per persone con disabilità, progettazione partecipata aperta alla cittadinanza e mescolanza di specie vegetali.

Sono oltre 3.500 le impegnate in progetti di agricoltura sociale, con circa 38mila addetti e con un fatturato di 300 milioni, tutte unite da una visione dell’agricoltura che va ben oltre la coltivazione e la produzione e si trasforma in un collegamento tra persone e processi sociali e culturali diversi.

Il premio “Coltiviamo agricoltura sociale” ha già distribuito 800.000 euro a fondo perduto proprio per sostenere nuove iniziative.