Economia

Ripresa. Germania e Spagna tagliano le stime sul Pil

Redazione Economia venerdì 17 dicembre 2021

La sede della Bundesbank, la banca centrale tedesca

Aumentano i segnali di frenata della ripresa dell’economia europea. Questa mattina la Bundesbank, la banca centrale tedesca, ha tagliato le sue previsioni sul Prodotto interno lordo della Germania: la crescita per il 2021 scende dal 3,7% dell’ultima previsione (di un mese fa) al 2,5%, quella per il 2022 dal 5,2% al 4,2%. Anche il ministero dell’Economia tedesco a ottobre aveva ridotto le sue stime sul 2022, tagliandole al 4,1%. Sono comunque tutte previsioni migliori di quelle dell’Ifo, il principale istituto economico della Germania, che per l’anno prossimo prevede una crescita del 3,7%.

Anche il Banco de España, la banca centrale spagnola, ha tagliato le previsioni sull’economia nazionale. La crescita del Pil della Spagna nel 2021 si fermerà al 4,5% e nel 2022 arriverà al 5,4%, contro il +6,4% e il +5,8% previsti a settembre.

Entrambe le Banche centrali spiegano questa frenata con alcuni dei problemi emersi negli ultimi mesi a livello globale: la persistenza del Covid-19, ora nella sua variante “omicron”; gli intasamenti lungo la catena di produzione mondiale; l’inflazione, che secondo la Bundesbank nel 2022 in Germania salirà ulteriormente dal 3,2% al 3,6%.

Il rallentamento della Germania, che è la prima economia europea (con 3.367 miliardi di euro il suo Pil è circa il 25% dell'intera Unione Europea) e della Spagna (quarta economia europea con un Pil di 1.122 miliardi) è un pessimo segnale per il resto d’Europa.

Anche per Italia e Francia, che invece chiuderanno l’anno con risultati molto positivi. Pochi giorni fa il governatore centrale francese François Villeroy de Galhau ha confermato un +6,7% del Pil per il 2021. Per l’Italia le stime sul 2021 vanno dal +5,1% delle previsioni della Commissione europea al +6,3% dell’Ocse mentre per il 2022 le attese sono per una crescita tra il +4,2% e il 4,6%.