Economia

Page Group. Cresce la fiducia nel mercato del lavoro

Redazione Romana martedì 22 gennaio 2019

La fiducia nel mercato del lavoro aumenta rispetto allo scorso anno, ma non basta per rendere i lavoratori ottimisti. È quanto registra il Confidence Index, ricerca condotta da Page Group, società leader mondiale nel recruitment con i brand Page Executive, Michael Page e Page Personnel, che indica una crescita complessiva della fiducia in tema di prospettive individuali e di mercato.

L’indice – ottenuto attraverso la somministrazione di 658 questionari in Italia ai candidati per opportunità professionali a livello di middle e top management - è aumentato del 5%, passando da 40 punti nell’ultimo trimestre 2017 a 45 punti a fine 2018. Il dato, nonostante sia in costante crescita, risulta essere il più basso registrato in Europa. La Germania si posiziona al primo posto con un punteggio pari a 70, seguita da Svezia (69 punti) e Austria (64 punti), più vicine all’Italia invece Francia e Spagna, rispettivamente a 51 e 50 punti.

Nello specifico, il 41% dei lavoratori è ottimista circa la possibilità di trovare lavoro entro 3 mesi dall’inizio della ricerca, dato che riscontra un incremento dell’11% rispetto allo scorso anno. I lavoratori italiani si dicono anche fiduciosi circa la possibilità di poter migliorare le proprie competenze lavorative nei prossimi 12 mesi (63%) – dato aumentato dell’8% dal 2017 –, di ricevere un aumento di retribuzione (43%) e avere una migliore conciliazione vita-lavoro (40%).

Dalla ricerca emerge una visione ottimistica sulle prospettive future dei prossimi sei mesi, sia da un punto di vista lavorativo che economico, entrambi al 47% e in netto miglioramento rispetto alla percezione attuale di questi due parametri - rispettivamente al 37% e al 34%.

Prospettive in chiaroscuro, invece, per gli indici che riguardano la soddisfazione lavorativa: se il 41% si ritiene soddisfatto della sicurezza del proprio lavoro solo il 35% è appagato dalle condizioni generali riscontrate e il 32% dal proprio salario. I lavoratori risultano inoltre ancora più insoddisfatti della propria
conciliazione vita-lavoro (dato al 29%) e delle opportunità per ottenere una promozione (12%).