Economia

RAPPORTO OCSE. Disoccupazione record nell'Eurozona «In Italia salirà ancora»

martedì 10 luglio 2012
Nuovo massimo storico nell'area dell'euro per la disoccupazione. A maggio ha raggiunto l'11,1%, in crescita di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile e di 3,8 punti percentuali rispetto al 7,3%, il punto minimo registrato nel marzo del 2008. Lo rende noto l'Ocse.La situazione della disoccupazione nei paesi dell'Ocse resta molto diversificata. A maggio i paesi con il tasso più elevato erano la Spagna (24,6%, +0,3 punti percentuali), il Portogallo (invariato al 15,2%) e l'Irlanda (invariata al 14,6%) mentre il paese con la disoccupazione più bassa era la Corea (-0,2 punti percentuali a 3,2%).
I dati emergono dall'Outlook dell'Ocse sul mercato del lavoro nel quale si evidenzia che il tasso di disoccupazione era del 7,9% a maggio. La creazione di posti di lavoro nell'area dell'Ocse, sottolinea il rapporto, "continuerà a restare debole in molti paesi dell'Ocse" e il tasso di disoccupazione "potrebbe rimanere intorno all'8% anche nel 2013" (8% nel 2012 e 7,9% nel 2013).
La situazione occupazionale dei giovani e delle persone scarsamente qualificate "rimane particolarmente preoccupante". Dall'inizio della crisi l'occupazione delle persone scarsamente qualificate è diminuita di quasi 5 punti percentuali mentre quella giovanile ha registrato una flessione di quasi 7 punti percentuali. Non solo. Aumenta anche la disoccupazione di lungo termine e il numero dei disoccupati scoraggiati che escono dal mercato del lavoro. Nell'ultimo trimestre del 2011, infatti, rileva l'Ocse, oltre il 35% di tutte le persone disoccupate nell'area dell'Ocse hanno trascorso un anno o più senza lavoro e in cerca di un lavoro. È cresciuto anche il numero delle persone disoccupate da almeno due anni: è cresciuto dallo 0,9% dell'inizio della crisi al 1,5% nel quarto trimestre del 2011. Un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, nel breve termine, sostiene l'Ocse, dipenderà in gran parte "di una ripresa economica più ampia".
Per quanto riguarda l'Italia, la disoccupazione dovrebbe salire dall'8,4% del 2010 e del 2011 al 9,4% nel 2012 e al 9,9% nel 2013. Tra il 2010 e il 2011, inoltre, è cresciuta in Italia la disoccupazione di lunga durata. L'anno scorso il 51,9% dei disoccupati lo era da più di 12 mesi contro 48,5% nel 2010.
L'occupazione in Italia che era aumentata dello 0,4% nel 2011 rispetto al 2010 (-0,7% rispetto a 2009), dovrebbe registrare un calo dello 0,3% nel 2012 e nel 2013 rispetto all'anno precedente. Tra il 2010 e il 2011 è cresciuta in Italia l'occupazione a tempo parziale che passa dal 16,3% al 16,7%: il 76,6% di questo tipo di occupazione nel 2011 è realizzato dalle donne.
La disoccupazione giovanile in Italia è passata dal 26,8% del 2010 al 27,1% (15-24 anni): particolarmente colpite le donne il cui tasso di disoccupazione è passato dal 29,4% al 32,1% mentre quello degli uomini dal 27,9% al 29,1%. Il 49,9% dei lavoratori che lavorano a tempo parziale nel 2011 erano giovani tra i 15 e i 24 anni (46,7% nel 2010, 44,4% nel 2009 e 26,2% nel 2000). A maggio il tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto passando dal 35,3% ad aprile al 36,2% a maggio.