Economia

Riciclo. Non si ferma il recupero degli pneumatici fuori uso

Paolo Pittaluga giovedì 16 aprile 2020

Verrebbe da scherzare e dire chi il Covid-19 non condiziona lo smaltimento dei vecchi pneumatici. Infatti, e non si scherza, il riciclo delle gomme fuori uso non si arresta stando ai dati di Ecopneus, la società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei PFU, gli Pneumatici Fuori Uso in Italia. La società che gestisce circa 200mila tonnellate di fuori uso l'anno e ha resi noti i dati di chiusura del primo trimestre di raccolta dell'anno corrente.

L’attività di rintracciamento, raccolta, trasporto e recupero dei PFU prosegue in quanto inserita tra le attività essenziali. Sono 53.546 le tonnellate di PFU recuperate nei primi tre mesi di quest'anno, un quantitativo di poco superiore alle 53.174 tonnellate dello stesso periodo del 2019. E sono oltre 18mila le richieste di prelievo dei 13.450 gommisti, stazioni di servizio e autofficine servite da Ecopneus in Italia. “Ci impegnamo per garantire un servizio efficiente ai punti che serviamo in Italia anche in questa situazione emergenziale, in linea con l’approccio che abbiamo sempre avuto alla nostra attività oltre che con le disposizione governative” spiega Giovanni Corbetta, Dg di Ecopneus. Il numero di interventi di raccolta presso i gommisti è rimasto costante anche a marzo, sia rispetto a febbraio sia a marzo 2019, nonostante si siano assai ridotte le richieste di prelievo a causa della riduzione nel cambio di gomme. A marzo, infatti, sono stati 6.200 gli interventi di prelievo a fronte di 3.349 richieste arrivate dai gommisti. Un fenomeno spiegabile con la presenza di flussi irregolari di pneumatici e pneumatici fuori uso: ogni anno Ecopneus, e il sistema complessivo di gestione dei PFU, garantiscono la raccolta di oltre il 100% dei PFU regolarmente immessi nel mercato eppure ci sono quantitativi extra in officine e gommisti. Il surplus di interventi di prelievo di marzo dipende dalle richieste di prelievo pendenti.