Economia

Fabi. Nodo esuberi per 23mila bancari

Maurizio Carucci domenica 24 gennaio 2016
Il lavoro in banca non è più sicuro come una volta. Nei prossimi due anni, infatti, rischiano di svanire 23mila posti. Il calcolo è stato effettuato dalla Fabi, la Federazione autonoma bancari italiani, che ha analizzato i piani industriali dei maggiori gruppi. Questi esuberi si andrebbero ad aggiungere ai 48mila registrati degli ultimi 15 anni. I conti del sindacato dei lavoratori bancari prendono in considerazione il piano Unicredit, con 5.740 uscite (5.100 già previste dal vecchio piano), a cui si aggiungono le altre 540 definite nell’aggiornamento di piano industriale 2015-18. Alle 560 già definite se ne potrebbero aggiungere ulteriori 400 derivanti dalla possibile cessione del ramo leasing. Il calcolo prende in considerazione anche le 4.500 riconversioni professionali di Intesa San Paolo; le 8mila uscite totali fino al 2018 di Mps; 1.300 di Bnl; 600 di Bper; 575 uscite definite e altri 150 potenziali esuberi frutto dell’eventuale cessione di Servizi bancari di Popolare Vicenza; 900 uscite del Banco popolare; 500 uscite di Ubi; 430 di Veneto banca; 250 di Creval; 600 di Carige. Nel 2007 i dipendenti del settore bancario erano 344.688; nel 2013 si sono ridotti a 303.591. Tra il 2007 e il 2015 gli sportelli sono scesi da 32.818 a 30.198. «I sindacati si opporranno in tutti i modi all’ipotesi di uscite obbligatorie – ha spiegato il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, che annuncia per il 12 febbraio a Milano la presentazione del progetto Il nuovo modello di banca al servizio del Paese –. Le banche devono rilanciare i ricavi mettendo a punto un nuovo modello al servizio del territorio, recuperando il rapporto di fiducia con la clientela. Si può fare banca rispettando territorio, famiglia e imprese. Dimostreremo che possiamo mantenere i livelli occupazionali e forse anche garantire nuova occupazione, tenendo presente come è cambiato il mondo: dimostreremo nei dettagli come sarà possibile riportare la gente allo sportello».