Economia

Innovazione. Il fondo Neva (Intesa Sanpaolo) investe sulla biotech Tr1X

Andrea Zaghi mercoledì 14 settembre 2022

Maria Grazia Roncarolo di Tr1X

Sostenere le nuove tecnologie applicate pressoché a tutti i campi dell’economia e della scienza, senza trascurare il sociale. Venture capital al servizio dello sviluppo, quindi, e non solo del ritorno per gli investitori. È quanto Neva Sgr – società del gruppo Intesa Sanpaolo controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center –, sta cercando di fare da qualche anno, con un ultimo “colpo” dedicato alla medicina e in particolare alla ricerca dedicata alle malattie autoimmuni.

L’occasione per fare un punto dell'attività è arrivata dalla riunione, a porte chiuse, che Neva ha organizzato a Torino convocando circa 500 tra venture capitalist, investitori istituzionali, clienti privati, esperti, imprenditori e start-up dall’Italia ma anche da altri Paesi, prima di tutto Stati Uniti e Israele. Da agosto 2020, questa sgr ha investito in 26 società per un totale allocato di circa 150 milioni di euro. In portafoglio c’è davvero di tutto: da Casavo (il primo instant buyer in Europa per la vendita di case online) e D-Orbit (società italiana leader mondiale nella logistica per la Space Economy), passando per R3 (in prima fila nell’ambito blockchain), per arrivare a Coro (attiva nella cybersicurezza e nell’Intelligenza Artificiale per le Pmi). Ultimo investimento è quello in Tr1X, una società che si dedica alle terapie cellulari universali per malattie autoimmuni creata in California e al cui vertice c’è l’italiana Maria Grazia Roncarolo, immunologa pediatrica che a Stanford ha dato vita ad un centro per curare i pazienti con malattie attualmente incurabili attraverso lo sviluppo di terapie innovative basate su cellule e geni.

Tr1X beneficia del successo della raccolta del fondo Neva First: 250 milioni di euro, da dedicare agli investimenti in aziende altamente innovative in tutto il mondo, che è riuscito a raggiungere gli obiettivi di reperimento di fondi con un anno di anticipo. Grazie alle risorse provenienti dalla raccolta a cui hanno partecipato Neva Sgr e altri venture capitalist internazionali, viene fatto sapere, Tr1X inizierà il processo di approvazione di nuovi farmaci presso la US Food & Drug Administration, con l’obiettivo di poter somministrare la prima dose sperimentale clinica nel 2023. Con un traguardo eccezionale da raggiungere: sviluppare un singolo trattamento in grado di debellare le malattie autoimmuni e infiammatorie, ristabilendo l’equilibrio fisiologico del sistema immunitario dei pazienti.

Sempre a Torino, poi, Neva ha presentato il lancio di un nuovo fondo di maggiori dimensioni il cui varo è previsto per il 2024. «Entro i prossimi due anni – ha sottolineato il presidente Luca Remmert –, completeremo gli investimenti per la composizione dei portafogli di Neva First e Neva First Italia, il fondo dedicato esclusivamente alle start-up italiane ed europee attive in ricerca, sviluppo e produzione in Italia, anticipando la conclusione del periodo di investimento». Mentre Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, ha aggiunto: «La risposta del mercato è stata positiva, le sottoscrizioni sono affluite positivamente. E positivi sono anche i risultati che stiamo raccogliendo dagli investimenti già fatti, che ci incoraggiano e ci fanno pensare che questo sia soltanto un inizio».