Economia

Imprenditore. Morto a 77 anni Gilberto, il «regista» dei Benetton

Andrea Giacobino lunedì 22 ottobre 2018

Nuovo, grave lutto per la famiglia Benetton. Dopo la scomparsa all’inizio dello scorso luglio a 74 anni di Carlo, il più giovane dei fratelli, ieri a Treviso è morto a 77 anni Gilberto Benetton che di fatto era il regista di tutte le scelte imprenditoriali e finanziarie della dinastia di Ponzano Veneto. Malato da tempo, è stato con Carlo, Luciano e la sorella Giuliana fondatore del gruppo Benetton nel 1965.

Era vicepresidente di Edizione, la finanziaria della famiglia, di Autogrill, ed era stato consigliere del Gruppo Benetton, di Atlantia, Mediobanca, Pirelli & C. e Allianz. Dal 2012 faceva parte dell’Italia Basket Hall of Fame in qualità di benemerito, in virtù della sua esperienza nel mondo cestistico con la Benetton Pallacanestro Treviso. Secondo "Forbes", era il dodicesimo uomo più ricco d’Italia con un patrimonio stimato di 2 miliardi di dollari. La sua scomparsa consegna il ruolo di timoniere a Luciano, che però ha 83 anni, ed apre quindi un problema di indirizzo gestionale del Gruppo, che pure conta su manager capaci come Marco Patuano, Giovanni Castellucci e Gianmaria Tondato da Ruos nelle cabine di regia, rispettivamente, di Edizione, Atlantia e Autogrill.

Uomo schivo, sposato con Maria Laura Pasquotti da cui ha avuto due figlie (Barbara e Sabrina), da imprenditore lungimirante Gilberto aveva tre decenni fa che il business che aveva favorito la nascita della dinastia, quello della maglieria, non offriva più prospettive di crescita ed era così stato il regista della lenta ma costante diversificazione in altre attività – anche grazie all’affiancamento di un manager determinato come Gianni Mion – da Autogrill fino ad Autostrade, che proprio all’inizio di quest’anno aveva concluso con successo l’integrazione con il colosso spagnolo Abertis, da cui aveva acquistato Cellnex, società di grandissimo potenziale nel settore delle torri per le telecomunicazioni presente in quasi tutta Europa.

Poi, un mese dopo la morte dell’amato fratello, il tragico evento del crollo del ponte Morandi a Genova, sull’autostrada gestita da Atlantia, aveva gettato una luce sinistra su tutti i business dei Benetton che oggi sono un impero che vale quasi 12 miliardi di euro. «Il disastro di Genova – aveva detto Gilberto nella sua ultima intervista – deve essere per noi come azionisti un monito perenne, anche se terribile e per sempre angoscioso nei nostri cuori, a non abbassare mai la guardia e continuare a spingere il management, che ha la responsabilità della gestione, a fare sempre di più e di meglio, nell’interesse di tutti, e ripeto tutti».

Il regista della crescita del gruppo di Ponzano Veneto, i cui lussi erano il golf e uno yacht, non amava però i salotti, da cui si teneva lontano e nutriva ammirazione per pochissime figure della grande industria del nostro Paese, tra cui certamente quella di Marco Tronchetti Provera che lo coinvolse in Pirelli e in Telecom.