Economia

Finanza. Perché Moody's ha tagliato il giudizio sull'Italia

Redazione Economia sabato 6 agosto 2022

Il marchio di Moody's davanti agli uffici dell'agenzia di rating a New York

L'agenzia di rating Moody's ha comunicato venerdì notte il taglio delle prospettive del suo giudizio sull’Italia: il rating sovrano resta a livello Baa3 con un outlook che scende da “positivo” a “negativo”. L’outlook è l’indicazione della tendenza verso cui va il giudizio dell’agenzia di rating.

Moody’s ha dato tre motivazioni per il taglio dell’outlook dell’Italia:

- l’aumento del rischio che il contesto politico, in vista delle elezioni, ostacoli le riforme strutturali, comprese quelle previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza

- l’aumento del rischio che i problemi di approvvigionamento dell’energia a causa delle tensioni con la Russia rallentino l’economia

- i rischi che la situazione fiscale italiana peggiori per bassa crescita, aumento dei costi di finanziamento e potenziale politica fiscale meno rigorosa.

«Detto questo, i rating Baa3 riflettono i significativi punti di forza economici dell'Italia, tra cui il suo robusto settore manifatturiero, l'elevata ricchezza delle famiglie e il basso indebitamento del settore privato – scrive Moody’s –. Inoltre, bilancia i punti di forza e le sfide delle istituzioni italiane. Infine, il rating riflette l'ipotesi di Moody's secondo cui i paesi core dell'area dell'euro sosterranno l'Italia in caso di necessità, opinione confermata dal recente annuncio del Transmission Protection Instrument (TPI) da parte della Banca Centrale Europea (BCE)».

A fine luglio anche S&P ha tagliato l’outlook sul rating italiano, portandolo da positivo a stabile con un giudizio BBB (l’equivalente di un Baa2 di Moody’s). Anche Fitch, la terza principale agenzia di rating, ha per l’Italia un giudizio BBB con outlook “stabile”.

Con una nota, il ministero dell’Economia ha definito la decisione di Moody’s «opinabile» rispondendo che «le condizioni economiche dell’Italia non giustificano tale orientamento». Il ministero ha rivendicato la crescita del Pil migliore della media europea e anche delle preivsioni indicate nel Documento di economia e finanza, la discesa del rapporto debito/Pil, l’avanzamento dei progetti del Pnrr.

«L’elevato livello del debito pubblico italiano a confronto con altri paesi è già pienamente riflesso nel rating assegnato all’Italia da Moody’s. Inoltre, il peggioramento delle aspettative economiche segnalato dalle indagini congiunturali di luglio accomuna tutte le economie avanzate – scrive ancora il ministero dell’Economia – . Riguardo ai fattori politici, le elezioni anticipate non costituiscono un’anomalia nel contesto delle democrazie europee. Restiamo fiduciosi che l’attuazione del Pnrr, delle politiche di rilancio degli investimenti e dell’innovazione e della strategia di sicurezza energetica continuerà in modo spedito dopo le prossime elezioni».