Economia

Crisi greca. Atene respira: Berlino dice sì, prestito Ue

venerdì 17 luglio 2015
Il Bundestag ha detto "sì" al mandato negoziale per il terzo pacchetto di aiuti alla Grecia con 439 voti a favore, 119 contrari e 40 astenuti. Votanti 598.

La cancelliera tedesca Angela Merkel avviando il dibattito al Parlamento tedesco aveva detto stamani che l'accordo raggiunto "lunedì mattina è "duro soprattutto per la Grecia", ma 86 miliardi sono una somma considerevole "anche per tutti membri dell'Ue". E subito dopo il "sì" tedesco via libera dell'Unione europea a un prestito ponte da 7,16 miliardi per tre mesi alla Grecia e pure via libera definitivo dell'Eugrogruppo a negoziare un nuovo piano di aiuti, che garantisca copertura sui prossimi tre anni tramite il fondo Esm. L'ultimo dei numerosi tasselli di una procedura articolata, si è incastrato al suo posto con una conference call tra i ministri delle Finanze. La Grecia respira. Ad Atene stanno quindi per arrivare quei fondi freschi di cui c'è disperatamente bisogno. Il prestito ponte verrà versato lunedì e si aggiunge ai 900 milioni di euro extra elargiti dalla Bce sui finanziamenti di emergenza "Ela" alle banche greche. Soprattutto, il varo di questo finanziamento emergenziale consentirà alla Grecia di onorare 3,5 miliardi di titoli di Stato in scadenza lunedì detenuti proprio dalla Bce - erano stati acquistati con il vecchio programma antispread "Smp", e parallelamente di liquidare i debiti già scaduti a giugno verso il Fmi. Al tempo stesso, migliorerà la situazione generale delle liquidità e questo dovrebbe consentire un lento avvio verso la normalizzazione anche sulle banche, che lunedì dovrebbero riaprire. Si potrebbe procedere ad una riapertura limitata ad alcune attività. I controlli sui capitali e i limiti ai prelievi di contati dovrebbero restare, tuttavia la soglia di 60 euro al giorno potrebbe essere modificata oppure potrebbe diventare possibili cumulare le soglie giornaliere. In ogni caso la decisione definitiva andrà presa dal governo entro domenica notte. Per quanto riguarda il voto del Parlamento tedesco "si tratta - ha detto Merkel - di un gesto di solidarietà europea mai conosciuto prima", ha continuato la cancelliera, per poi lanciare un'esortazione: "L'Europa deve avere la capacità di raggiungere un compromesso... Proviamo". Il "grazie" a Schaueble. Poi Merkel ha voluto rivolgere un ringraziamento particolare al suo ministro delle Finanze per il suo ruolo nelle trattative con la Grecia: "Voglio esprimere un caloroso 'grazie' a Wolfgang Schaeuble". Le sue parole sono state seguite da un lungo e sonoro applauso da parte di grande parte dell'Aula del Bundestag, mentre il ministro in questione è rimasto impassibile. Schaueble è noto per le posizioni più dure, sulla crisi greca, rispetto a Merkel. Fino all'ultimo, non ha escluso l'opportunità di una Grexit, l'uscita di Atene dall'euro.

Il dibattito al Bundestag Condizioni "dure"."Non ci possono essere dubbi: l'esito di lunedì è stato duro", ha ammesso Merkel, osservando però che sarà dura anche per gli altri 18 paesi della zona Euro che dovranno contribuire a trovare 86 miliardi di Euro per il possibile futuro pacchetto di aiuti. L'alternativa all'accordo era «il caos». Ricordando la rottura del dialogo tra la Grecia e i suoi creditori internazionali a fine giugno la cancelliera ha detto che restavano percorribili solo tre opzioni: ignorare i trattati europei, abbandonare la Grecia alla propria sorte, "il che avrebbe comportato caos e violenza, fino a far dissanguare il paese" o "cercare una via di uscita assieme alla Grecia". "È ciò che abbiamo fatto", ha aggiunto Merkel, ammettendo che il risultato dei negoziati interni alla zona Euro "è senza nessun dubbio duro" per il popolo greco per via delle riforme chieste ad Atene.«L'abbiamo fatto per l'Europa e per la Germania». "Ciò che abbiamo deciso non è stato solo per la Grecia. È una decisione per un'Europa e una zona Euro forti. Lo facciamo per la gente in Grecia, ma lo facciamo anche per la gente in Germania". "L'Europa è forte e robusta. La Germania è forte e robusta. Ma dobbiamo pensare che alla Germania le cose andranno bene a lungo termine solo se andranno bene all'Europa".

Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang SchaeubleSchaeuble chiede il "sì": è in ballo l'Europa. "Qui non è in ballo la Grecia ma è in ballo l'Europa", ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, secondo cui bisogna mantenere la testa fredda e decidere come rafforzare l'integrazione europa. "E' l'ultimo tentativo e abbiamo un compito eccezionalmente difficile davanti a noi", ha sottolineato. Nelle prossime settimane, ha detto, lavorerà "con tutte le sue forze" a una soluzione che possa rappresentare tutti i cittadini tedeschi, dicendosi "convinto che questa soluzione funzionerà".Applaudita. Durante il suo intervento Merkel - che oggi compie 61 anni - è stata applaudita più volte, ma l'applauso più forte è andato al ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble quando la cancelliera lo haringraziato per gli sforzi negoziali condotti notte e giorno durantela crisi.L'opposizione vota "no" e accusa. Un duro attacco a Schaeuble è arrivato dal capogruppo del partito di opposizione Die Linke, Gregor Gysi, che ha accusato il ministro delle Finanze di distruggere l'idea di Europa e nuocere all'immagine della Germania per la sua durezza nei negoziati sugli aiuti alla Grecia. Gysi ha definito la politica del ministro delle Finanze "antisociale, antidemocratica ed antieuropea".

Proteste a Berlino contro il piano "duro" per la GreciaGysi ha avuto parole di critica anche nei confronti della cancelliera e del vicecancelliere, il socialdemocratico Sigmar Gabriel, accusati di essersi sottomessi al volere di Schaeuble: "Tutti e tre stanno commettendo il peggior errore della loro carriera politica".

Die Linke ha dato voto contrario, mentre i Verdi, che hanno dato il loro assenso, si sono astenuti. A favore Cdu-Csu e Spd, anche se con vari dissidenti nelle fila dei conservatori che fanno capo a Merkel che si sono detti contrari all'apertura dei negoziati per rinnovare gli aiuti ad Atene.