Economia

Vendite in rosso. Mercato ancora a picco (-17,2%). E il futuro è grigio

venerdì 1 marzo 2013

Il crollo delle vendite di auto in Italia sembra inarrestabile. Dopo il pesante calo di gennaio (-17,2%), febbraio chiude con un nuovo tonfo: solo 108.419 vetture immatricolate, con una flessione del 17,41%, mentre Fiat Group Automobiles perde il 16,84%, ma migliora leggermente la quota che si attesta al 28,5%. 

Tutte in flessione a febbraio anche le principali case estere presenti in Italia. La prima in classifica è Volkswagen che ha ceduto il 15,09% dei volumi a 9.642 unità, ancora più accentuata la perdita di Ford (-35,28% a 6.892 unità) e di Opel (-20,79% a 5.629), rispettivamente seconda e terza classificata. Tra le francesi a cedere di meno è la sesta classificata Renault (-5,23% a 4.947 unità), mentre la quarta in classifica Citroen e la quinta Peugeot perdono rispettivamente il 32,46% a 4.992 unità e il 10,07% a 5.534 unità.

Tra le tedesche di lusso in testa è sempre Audi che è anche l'unica in rialzo di vendite (+2,16% a 3.743), seguita da Bmw (-3,31% a 4.030) e Mercedes (-6,67% a 3.497). Tra le asiatiche, Nissan (-9,39% a 4.273) precede Toyota (-19,63% a 4.615), mentre Hyundai cede il 21,65% a 3.184 unità e la controllata Kia continua la sua corsa segnando un progresso del 15,79% a 2.750 unità. In frenata invece Land Rover (-20,74% a 894).

I costruttori sono preoccupati: “Quindici mesi consecutivi in calo a doppia cifra, impatti occupazionali e chiusura di aziende: l'auto soffre la pressione fiscale su famiglie ed imprese", afferma l'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere, mentre l'Anfia parla di "volumi di poco inferiori a quelli di trent'anni fa" e invoca una Consulta sul settore auto.

Purtroppo la ripresa potrebbe non essere vicina. “Come evidenziato nell’ultimo rapporto ACI-CENSIS sull’automobile, il 53% degli italiani non acquisterà un nuovo veicolo fino al 2016 se non si abbatteranno i costi di esercizio e soprattutto le tasse sull’auto”. Lo dichiara il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, commentando gli ultimi dati sull’andamento del mercato a febbraio. “Non ci sono risorse per nuovi incentivi – ha aggiunto Sticchi Damiani – ma sicuramente ci sono ampi margini di manovra per ridurre la pressione fiscale sugli automobilisti. Una prima serie di provvedimenti può prevedere l’abolizione del superbollo, la rimodulazione della tassa di possesso, il riordino delle accise sui carburanti e la riforma della RC-auto. ACI ha presentato alle forze politiche una ricetta di 10 punti in grado di ridurre di oltre 700 euro il costo annuale dell’auto”. Purtroppo, sinora, inascoltata.