Economia

Materias. Dalla ricerca ai brevetti per creare start up

Redazione Romana mercoledì 24 aprile 2019

A destra Luigi Nicolais, presidente di Materias

Brevetti, start up finanziate e tecnologie all'avanguardia nei comparti più disparati, dall'edilizia alla medicina: Materias, l'azienda napoletana che connette i ricercatori con l’industria, è un acceleratore di idee innovative nel settore dei materiali avanzati. Un progetto nato a San Giovanni a Teduccio nel 2016 da un'idea di Luigi Nicolais, professore emerito di Ingegneria, già presidente del Cnr e ministro per l'Innovazione e oggi presidente di Materias. «Non tutte le ricerche scientifiche, pur se estremamente valide, riescono a trasformarsi in brevetti e a diventare prodotti per l'industria, penalizzando così sia i ricercatori sia il sistema economico del nostro Paese – spiega Nicolais -. Con Materias cerchiamo di sostenere il trasferimento tecnologico, colmando il vuoto tra ricerca e industria». La start up napoletana piace anche a Pechino: da poco è stato sottoscritto un accordo con l'Accademia di Scienze Cinesi. All'orizzonte si profila anche uno scambio azionario, «ma la società - ci tiene a precisare Nicolais - è e resterà solidamente a guida italiana».

«I cinesi sono interessati a investire in Materias – ha spiegato il presidente – perché apprezzano il nostro modello centrato su start up science based, ossia basate sulla conoscenza scientifica. Ora, però, confidiamo anche in un maggior afflusso di capitali da parte degli investitori istituzionali italiani. Nel campo dei nuovi materiali non basta trovare il finanziatore, servono anzitutto esperti per aiutare il ricercatore ad arrivare al prototipo. Dopo poco più di due anni di attività, con quattro milioni di euro investiti, abbiamo intercettato 800 idee, elaborate per il 60% da under 40 campani. Le migliori sono state finanziate: 14 vanno verso la messa in produzione e tre sono già pronte per il mercato».

Tra le ricerche di Materias quelle sui peptidi antimicrobici, molecole di origine naturale capaci di combattere i batteri. O i nuovi microaghi polimerici per il rilascio indolore dei farmaci. Oppure la produzione di manufatti in cemento armato mediante la tecnica di stampa in 3D. Si parte da peptidi antimicrobici. Un nome difficile per descrivere un potente antibatterico già corteggiato da numerose aziende, pronte a firmare accordi commerciali sia nel settore sanitario, per mandare in soffitta i vecchi antibiotici e i disinfettanti di natura chimica, sia in quello del food packaging. I peptidi consentono, infatti, di allungare la conservazione dei prodotti alimentari da cinque a 20 giorni.

Il secondo progetto illustrato riguarda microaghi polimerici per il rilascio indolore dei farmaci che possono sostituire la vecchia siringa. Si tratta di aghi tanto piccoli, applicati tramite un cerotto, da non arrivare a toccare il sistema nervoso. Quindi, niente dolore e niente pianti per i bambini da vaccinare. Il brevetto è stato venduto alla multinazionale svizzera Ibsa che entro cinque anni affiderà la produzione alla Altergon di Morra De Santis, nell'Avellinese.

Infine, la stampa 3D per la produzione di manufatti in cemento armato, targata Etesias, la prima startup di cui Materias è socia al 50%. Nuova tecnica e nuovo materiale che, con minor produzione di C02, consentono solide costruzioni con i sostegni di ferro a vista per renderne più agevole il controllo statico. Con questo progetto, il monitoraggio delle infrastrutture diventa più semplice e anche più economico.

Ma in cantiere ci sono tanti altri progetti, elaborati con ricercatori di tutta Italia, che vanno dalle alghe utilizzate come fertilizzanti agli scarti del caffè come base delle creme per la cura del corpo, al poliuretano dalla struttura simile alle ossa umane, ideale per suole di scarpe da ginnastica.

«L'Italia è al primo posto al mondo per produzione scientifica – ha aggiunto Nicolais - ma agli ultimi per trasformazione di idee in progetti industriali. Materias vuole contribuire a colmare questo gap».