Economia

MANOVRA E POLEMICHE. Contributo da 3,8 miliardi La scure cala sul Nord

Alessia Guerrieri mercoledì 17 agosto 2011
Oggi pomeriggio arriverà a Palazzo Madama, ma già prima dell’approdo ufficiale in Senato, alle 16.30, la manovra estiva del governo inizia a prendere forma, delineando con chiarezza dove e da chi lo Stato intende racimolare più risorse. La politica ha come obiettivo quello di fare in fretta e chiudere il confronto parlamentare entro il 5 settembre, ma per adesso il dibattito lascia spazio ai dettagli della relazione tecnica che accompagna il decreto anticrisi. Le prime indiscrezioni mostrano, con la precisione dei numeri, le novità del prossimo triennio: blocco del Tfr per 19mila statali, 3,8 miliardi pioveranno dal contributo di solidarietà e quasi 2 miliardi dalle rendite finanziarie.Contributo di solidarietà. La tassa, estesa ai privati, che interesserà i redditi oltre i 90mila e i 150mila euro rimpinguerà le casse dello Stato con 3.817 milioni di euro in tre anni: 674 l’anno prossimo, 1.557 nel 2013 e 1.586 nel 2014. Ma l’intervento già fa storcere il naso a molti. «Colpirà soprattutto il Nord, Lombardia in primis» è l’allarme dalla Cgia di Mestre. Innanzitutto a pagarla saranno appena 500mila soggetti Irpef, dicono, il 61% poi risiede al Nord, il 22% al Centro e appena il 15% al Sud. Insomma di quei 3,8 miliardi, più di 2 miliardi usciranno dal Settentrione (54%), soprattutto da Lombardia (780 milioni) e Veneto (343 milioni).Pensioni. A chi andrà in pensione anticipatamente nel 2012, circa 19mila dipendenti pubblici, il Tfr sarà versato solo dopo 24 mesi. Questo numero scenderà nel 2013 per l’innalzamento dei requisiti minimi, ma aumenterà di nuovo tra due anni fino a raggiungere quota 22 mila. Discorso diverso per i pensionamenti d’anzianità; per loro (la stima è tra 16mila e 35mila) la buonuscita slitta di soli sei mesi. Inoltre, l’aumento graduale a 65 anni dell’età pensionabile delle donne nel privato farà risparmiare allo Stato in 5 anni (dal 2017 al 2021) circa 4 miliardi di euro.Rendite finanziarie. La norma che armonizza la tassazione delle rendite finanziarie al 20%, con esclusione dei titoli di Stato, porterà invece nelle casse pubbliche 1,9 miliardi di euro a regime, nel 2014. Il gettito nel 2012 e 2013 si fermerà, però, a 1.494 e 1.724 milioni di euro.Robin Hood Tax. L’aumento di quattro punti percentuali dell’addizionale Ires farà guadagnare al Tesoro 3,6 miliardi di euro nel triennio 2012-2014: circa 1,8 miliardi nel 2012 e 900 milioni sia nel 2013 che nel 2014.Studi settore. I maggiori accertamenti dovrebbero far cassa per 823,5 milioni nel periodo 2011-2014: 31,5 milioni nel 2011, 330 milioni nel 2012, 231 milioni nel 2013 e 231 milioni nel 2015. La norma ha come obiettivo quello di garantire una maggiore correttezza da parte dei contribuenti nella compilazione della relativa modulistica fiscale. Così con questo intervento, un numero tra 150mila a 300mila soggetti dichiarerà «maggiore base imponibile».Giochi e tabacco. Da nuovi "gratta e vinci" e lotterie e dall’aumento dell’aliquota dell’imposta sulle sigarette potranno infine arrivare «maggiori entrate in misura non inferiore a 1.500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2012».