Economia

Lombardia. Diploma in quattro anni negli istituti professionali e tecnici

Redazione Romana venerdì 29 dicembre 2023

In Lombardia parte la sperimentazione negli istituti professionali

La Lombardia sperimenterà già dal prossimo anno scolastico la possibilità di far acquisire ai ragazzi il diploma di istruzione e formazione professionale in quattro anni invece di cinque e accedere direttamente a un Its Academy. «Con la delibera approvata nei giorni scorsi che avvia questo primo livello di sperimentazione - spiega in una nota l'assessora regionale all'Istruzione, formazione e lavoro Simona Tironi - vogliamo dare maggiori opportunità di futuro ai nostri giovani e un più adeguato indirizzo ai loro talenti, professionalità, passione e desideri. Allo stesso tempo, puntiamo a ridurre il divario esistente tra l'offerta formativa e le reali necessità delle imprese, il famoso mismatch». Queste novità - sottolinea la nota di Regione Lombardia - sono state inserite nel decreto del ministero dell'Istruzione e del Merito, in attesa della necessaria approvazione del disegno di legge Valditara e coinvolgeranno gli istituti "quadriennali" meritevoli degli investimenti possibili attraverso l'uso del Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza. Entro l'8 gennaio potranno essere presentate le manifestazioni di interesse per la costituzione delle filiere tecnologico-professionale. Le reti formate da una istituzione scolastica professionale o tecnica, da una istituzione formativa IeFp e da un Its Academy saranno costituite dalla Regione d'intesa con l'Ufficio scolastico ed entreranno così nella selezione nazionale. «Questa filiera - ha proseguito Tironi - rappresenterà il fulcro della strategia regionale di messa a terra degli interventi e di implementazione della riforma. Un passo importante verso la costruzione di un futuro formativo solido e innovativo per i nostri ragazzi. Questa sperimentazione sarà una grande opportunità per gli studenti e per il tessuto imprenditoriale». Secondo l’ultimo rapporto Excelsior di Unioncamere, infatti, il 49% delle professionalità richieste dal sistema produttivo nazionale è di difficile reperimento, con un picco del 64,5% per gli operai specializzati. L’intenzione della riforma è, dunque, migliorare il sistema di orientamento delle scelte di alunni e famiglie, per favore il più possibile l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e il legame tra scuola e territorio.