Economia

Rimettersi in gioco. L'impresa di due coniugi con un caffè letterario

Mimmo Muolo giovedì 12 aprile 2018

Reiventarsi un lavoro. Dopo averlo perso alla soglia dei 50 anni. Per di più a Napoli. Detta così può sembrare un’impresa più difficile della remuntada della Roma sul Barcellona. Ma come mercoledì sera ai giallorossi, anche a Rosanna Bazzano e Giovanni Liscio è pienamente riuscita. Marito e moglie - 49 anni lei, 47 lui - insieme con l’unica figlia, Miriam, ventiduenne, nel 2014 si ritrovano senza lavoro, perché lo studio di perito assicurativo, che Giovanni ha ereditato dal padre e dove lavora anche Rosanna (che a sua volta qualche anno prima ha visto chiudere l’azienda in cui era responsabile amministrativa) ormai è largamente insufficiente a sostenere economicamente la famiglia. Che si fa, dunque?

«Noi - spiegano i due coniugi - abbiamo scelto di valorizzare le nostre passioni e le nostre abilità». Così è nato Il tempo del vino delle rose, caffè letterario nella centralissima piazza Dante a Napoli. Il nome è tratto da un verso di Omar Kayamm, poeta persiano del XII secolo. La sostanza è che nell’impresa sono confluite, come sottolineano Rosanna e Giovanni, «le cose che sappiamo fare». Cuoca e poetessa la moglie (cinque i volumi al suo attivo), abile nelle pubbliche relazioni il marito. Nel 2015 il locale viene inaugurato e la 'ricetta' è semplice: servire i buoni piatti della tradizione napoletana insieme a serate letterarie di ottimo livello in una città che è sempre stata una capitale della cultura. In questi tre anni sono nati gli incontri di poesia del mercoledì, la manifestazione 'Tutte le stelle di Dante' – che ha già ospitato scrittori come Wanda Marasco, Silvio Perrella, Diego De Silva, Antonella Cilento e Vladimiro Bottone – e anche una rassegna comica collocata con umorismo tutto partenopeo ai primi di novembre: 'Morire dal ridere'. «Non poteva chiamarsi diversamente », scherzano Rosanna e Giovanni.

Risalire la china non è stato facile. «Abbiamo avuto un finanziamento europeo - spiega la coppia - e poi ci siamo indebitati con amici e parenti. Altri amici come i poeti Bruno Galluccio e Antonietta Gnerre ci hanno dato una mano sul piano della consulenza artistica. Insomma, è stata una vera e propria sfida, ma siamo felici di averla tentata». Come dire che non sempre vince lo 'squadrone' della invincibile disoccupazione. Spesso a passare il turno sono tenacia e buone idee.