Economia

ROMA. Taxi, al via la protesta Incontro con il governo

martedì 17 gennaio 2012
​Si stanno radunando al Circo Massimo i tassisti provenienti da tutta Italia in vista di quella che sarà per loro una lunga giornata che culminerà con l'incontro tra il governo e le organizzazioni sindacali della categoria per discutere di liberalizzazioni. Sono già arrivati a Roma in centinaia, ma il numero è destinato ad aumentare, all'arena del Circo Massimo, luogo ormai familiare ai conducenti delle auto bianche che lo scelsero anche per le proteste, sempre in tema di liberalizzazione del servizio, nel 2006 e 2007. Intanto a controllare che la situazione sia tranquilla, sono presenti al Circo Massimo blindati di polizia e carabinieri, oltre ai vigili urbani che stanno facendo parcheggiare le auto bianche tutt'intorno all'arena. «IL NOSTRO FUTURO NON SI TOCCA»Sono già centinaia i tassisti che si sono riuniti al Circo Massimo a Roma per dire "no alla liberalizzazione". Gli striscioni, portati da Napoli e Torino ed esposti sul prato dell'arena parlano chiaro: 'Il nostro futuro non si tocca''. I tassisti sono arrivati da diverse parti d'Italia per attendere l'esito dell'incontro con il Governo. ALcuni pensano di spostarsi a Palazzo Chigi. "Aspettiamo l'esito di questo incontro - afferma un tassista -. IL governo volutamente non è stato chiaro nell'esporre questa manovra. Abbiamo paura che dietro si celi la liberalizzazione". "Se liberalizzano sarà guerra civile - dice Umberto, da Napoli - soprattutto in una città come la nostra è impossibile. La legge potrebbe essere anche giusta, ma bisogna vedere dove e come applicarla. A Napoli siamo già in esubero: dovremmo essere 1600 e siamo 2400". "Forse tra un po' ci spostiamo tutti a Palazzo Chigi", annuncia un altro tassista. DANNEGGIATI TAXI IN SERVIZIO Taxi in servizio danneggiati da chi é in agitazione, fischi e insulti all'indirizzo dei colleghi al lavoro. A Roma la protesta dei taxi ha generato anche atti di intolleranza contro chi ha scelto di lavorare sfociata anche con calci e pugni contro le portiere delle auto in servizio. La delegazione di tassisti proveniente da Napoli in via del Corso, all'altezza della sede del governo, ha lancia urla e fischi ad ogni passaggio di taxi in servizio. Applausi e apprezzamenti sono stati invece riservati alle 'botticelle', le tipiche 'carrozzelle' romane trainate da cavalli che accompagnano i turisti nei 'tour' della Capitale.ESPLOSI PETARDI ANCHE AL CIRCO MASSIMONei pressi del Circo Massimo dove è in corso il raduno dei taxi contro le liberalizzazioni, sono stati esplosi due petardi. I tassisti hanno esposto su via dell'Ara Massima di Ercole uno striscione con su scritto: "Monti scendi in pianura, la vita è dura". "I tassisti romani ci hanno tradito - dice un tassista napoletano - noi siamo in assemblea permanente da giorni e loro hanno lavorato anche stamattina. Forse nel pomeriggio si aggregheranno". "Quelli in circolazione a Roma sono i taxi di servizio - replica un altro - devono garantire il servizio ed è giusto che sia così. Nel pomeriggio ci appoggeranno, anche perché siamo tutti sulla stessa barca, anche se a Napoli la nostra è un po' più affondata delle altre". "Noi una lobby? - dice un po' alterato un altro tassista in presidio al Circo Massimo - venissero a lavorare con noi e vedessero quanto guadagniamo ogni giorno, poi vediamo se siamo una lobby". "Alle 6 ci concentriamo tutti a Palazzo Chigi - annunciano - ora siamo un po' sparpagliati per Roma".TAXI OGGI DA MONTIAlla fine ha prevalso la linea stabilita al parlamentino dei tassisti a Bologna la settimana scorsa. L'assemblea si è svolta a Roma, al Circo Massimo, in vista dell'appuntamento di oggi tra le associazioni sindacali della categoria e il governo, previsto per le 18 a Palazzo Chigi. Ha prevalso dunque la linea anti-Bittarelli, il presidente di Uritaxi, ex falco e leader delle proteste del 2006, che l'altro ieri mattina, a detta di numerose sigle sindacali "unilateralmente", aveva annunciato che l'assemblea del Circo Massimo sarebbe stata posticipata a mercoledì 18. Una presa di posizione che Unica-Cgil, Ugl Taxi, Federtaxi e Cisl, tra gli altri, hanno giudicato poco opportuna confermando l'appuntamento odierno. Dall'assemblea, alla quale hanno partecipato circa 500 tassisti liberi dal servizio di Roma, Napoli, Milano, Torino, Palermo si è levata oggi una voce unica: 'no' al cumulo delle licenze, e quasi uno slogan: 'Una licenza, un'auto, un turnò. I tassisti hanno spiegato che sono pronti a trattare "responsabilmente" col governo e porteranno delle proposte: tra queste, la flessibilità dell'orario di lavoro. "Perché a tutte le categorie si chiede più orario di lavoro e ai tassisti no? - si chiede il segretario nazionale di Unica Cgil, Nicola Di Giacobbe - Cosa c'é dietro questa mancata richiesta di orario di lavoro? La difesa forse di altri interessi?". Presente in piazza anche il segretario di Ugl taxi, Pietro Marinelli: "Se il governo vuole aprire un discorso serio siamo pronti e disposti, ma se ci chiedono la vita, quella non la diamo a nessuno". Intanto Giovanni Maggiolo, Unica Cgil di Milano, spiega dati alla mano il perché sia contrario alla liberalizzazione delle licenze: "Ho sentito dal governo proporre modelli differenti come Barcellona o New York, tutte realtà che non sono liberalizzate. Ho sentito proporre la liberalizzazione del servizio per diminuire le tariffe ma è dimostrato che la liberalizzazione dei taxi porta solo a un aumento delle tariffe: le 5 città più care d'Europa sono città che hanno il servizio liberalizzato". Domani mattina una delegazione di tassisti, la stessa che si recherà a Palazzo Chigi nel pomeriggio, si incontrerà per mettere a punto la bozza da presentare al governo. Nel pomeriggio un cospicuo numero di tassisti si riunirà sotto Palazzo Chigi dove, a partire dalle 16 circa, aspetterà l'esito dell'incontro. Si preannuncia una giornata di mobilitazione