Economia

Grecia e Bruxelles. L'economista di Siryza: «L'errore dei tecnici? Tagli sbagliati»

Giovanni Maria Del Re venerdì 13 febbraio 2015

L’austerity come 'trappola' per arricchire i pochissimi. Sintetizza così la critica del nuovo governo greco guidato da Alexis Tsipras al "programma" della troika Yannis Milios, capo economista di Syriza. «Il problema principale - dice a margine di un convegno a Bruxelles - è l’austerity e le sue implicazioni. Stavano usando il programma come una trappola, austerity è un programma per ridistribuire benessere e potere a beneficio dei pochissimi. Ci ricorda il famoso slogan 'noi siamo il 99% '. Ebbene, queste erano politiche a favore dell'1 %. Le faccio un esempio: abbiamo avuto una decisione del governo greco che la spesa totale per la sanità doveva essere ridotta al 6% del Pii, mentre la media europea è dell’8%. Perché? L’austerity ha provocato danni immensi alla Grecia: il crollo del 25% del Pii, abbiamo una crisi umanitaria, 300.000 famiglie non possono autosostenersi.Dunque tagli al posto sbagliato?Certo. Non si sono preoccupati delle entrate dello Stato. Che si sarebbe potuto aumentare combattendo l’evasione fiscale, la corruzione, il clientelismo, il contrabbando. Dunque niente tagli? Ma no, anche noi vogliamo risparmi, ma non a spese della gente. Vogliamo rivedere il servizio pubblico, che deve invece esser reso più efficiente. Abbiamo diminuito il numero di ministri da 18 a 10, abbiamo ridotto i consulenti. Sono tanti soldi che si risparmiano.

Mercoledì sera all’Eurogruppo c’è stato un forte pressing dei partner europei sulla Grecia per un’estensione del programma, ma voi rifiutate. Non vogliamo estenderlo di un solo giorno, è il nostro impegno con il popolo greco. Noi vogliamo un programma diverso, con un altro accordo. Perché non capiscono che il programma attuale è stato respinto dal popolo greco? Già, ma quale spazio di manovra avete?Ascolti, l'attuale coalizione di governo ha ottenuto il 40% alle elezioni, ma ora i sondaggi dicono che l’80% dei greci ci sostengono. E abbiamo un grande sostegno dai popoli degli altri Stati membri. E sono i popoli a dover convincere i propri governi a cambiare corso. Già ma questo richiede tempo, e non mi pare che ne abbiate molto… Sono fiducioso che riusciremo a trovare un accordo se mostriamo che siamo partner e non nemici, e che non vogliamo distruggere gli altri ma chiediamo semplicemente un po’ di spazio per attuare la nostra politica, per il bene non solo della Grecia ma di tutta l’Europa.  Vi aspettavate più sostegno da Roma?Noi continuiamo a sperare nel sostegno del popolo italiano, non solo del governo. Anche l’Italia ha un problema di eccesso di debito. Ecco perché dobbiamo lavorare insieme per la solvibilità, la coesione sociale, la crescita.