Economia

Lavoratori autonomi. Il Cnel propone un disegno di legge per garantire maggiori tutele

Redazione Romana giovedì 20 agosto 2020

Villa Lubin a Roma, sede del Cnel

Già annunciato in Parlamento, il testo prevede sostegno a maternità, contribuzione figurativa e continuità reddituale per gli iscritti alla gestione separata Inps in caso difficoltà. Un disegno di legge per ampliare le tutele di lavoratori autonomi e liberi professionisti che, in Italia, sono circa un milione e 430mila, in aumento di circa 280mila unità nell’arco di un decennio. È quanto prevede il ddl Tutele delle lavoratrici e dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps, approvato dall’assemblea del Cnel-Consiglio nazionale per l'economia e il lavoro nell’ultima riunione prima della pausa estiva e già annunciato al Senato alla Camera. La proposta di legge, relatore il consigliere Gaetano Stella, coordinatore della Consulta per il lavoro autonomo e le professioni del Cnel e presidente di Confprofessioni, prevede un incremento dell’indennità di maternità e paternità per i professionisti lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata Inps; una contribuzione figurativa per i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata che abbiano contratto malattie di particolare gravità, che prevedano lunghe interruzioni dell’attività lavorativa, e l’introduzione di un ammortizzatore sociale generale (un'indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa) finanziato dalla gestione separata Inps, per i professionisti lavoratori autonomi suoi iscritti, al fine di salvaguardare l’attività professionale in caso di flessione dell’attività economica.

«Gli ammortizzatori sono diventati uno dei temi più dibattuti del welfare, in particolare in Italia, dove, nonostante i reiterati tentativi di razionalizzazione, continuano a presentare forti disparità tra le varie categorie di lavoratori - spiega Tiziano Treu, presidente del Cnel -. Inoltre, il sistema è anche inefficiente perché si esaurisce spesso nella semplice erogazione di prestazioni economiche, senza essere in grado di favorire l’occupazione e il reinserimento dei lavoratori, data la storica inadeguatezza degli strumenti di politica attiva».

«L’iniziativa legislativa del Cnel giunge in un momento cruciale per i lavoratori autonomi, messi a dura prova dall’emergenza sanitaria da Covid-19. L’assenza di una moderna rete di protezione sociale e di welfare, insieme a interventi normativi parziali e non pienamente attuati, hanno determinato negli anni una profonda disuguaglianza sociale che si è manifestata in maniera acuta durante la pandemia - aggiunge il consigliere Stella -. Grazie alla sensibilità del presidente Tiziano Treu e al costante confronto con le parti sociali e con le associazioni di rappresentanza della Consulta per il lavoro autonomo e le professioni, adesso abbiamo in mano uno strumento legislativo che ci permette di colmare questo squilibrio rispetto al lavoro subordinato-dipendente e di compiere un passo importante verso l’universalità delle tutele».