Economia

Cultura. La mega-biblioteca di Cucinelli. «Sarà la nuova Alessandria»

Eugenio Fatigante venerdì 29 ottobre 2021

La presentazione della biblioteca di Cucinelli giovedì 29 al Piccolo Teatro di Milano.

Il mecenatismo di Brunello Cucinelli si arricchisce di una nuova idea, partorita nei lunghi mesi di riflessioni favorite dal Covid: una biblioteca universale che, nelle visioni umanistiche tipiche di questo imprenditore del cashmere (prodotto di cui, partendo dal piccolo Borgo Solomeo in Umbria, è diventato un’icona mondiale), vorrebbe riecheggiare quella, leggendaria e perduta, di Alessandria d’Egitto, voluta da Tolomeo, lo scrittore generale amico di Alessandro Magno. Un progetto imponente e ambizioso, destinato - nella mente dei protagonisti - a «durare mille anni». E presentato in grande stile da Cucinelli, da sempre non pago di fare solo il capo azienda e singolare figura che alla filosofia si è appassionato non a scuola, ma frequentando i bar del perugino, come ama raccontare. Così ha convocato 300 persone fra amici (fra cui l’imprenditore e influencer Gianluca Vacchi, che lo convinse anni fa a quotare l'azienda in Borsa), giornalisti e investitori, al teatro Strehler di Milano con una scenografia dominata da una testa di Adriano, il personaggio storico che più lo ha ispirato, e dalla frase a caratteri cubitali dell’imperatore "Fondare biblioteche è come costruire granai pubblici".

Il progetto, curato e finanziato dalla Fondazione Federica e Brunello Cucinelli, è imponente e prevede un investimento che lo stilista non ha voluto quantificare «perché conta solo il patrimonio che lasceremo all’umanità» (si parla comunque di alcuni milioni di euro). Sarà una villa del Settecento a Solomeo a ospitare nei suoi 2mila metri quadri una biblioteca che si conta di inaugurare nel 2024 con 30-35mila libri; ma che come capienza disponibile potrà arrivare fino a 500mila volumi. Del progetto Cucinelli ha già parlato con il premier Mario Draghi: «Mi ha detto "che bella idea che ha avuto". Io gli ho chiesto allora - ha raccontato - di venire a inaugurarla e lui mi ha risposto "verrò, verrò"». Chissà in quale veste... L’interesse delle autorità è stato testimoniato anche dalle presenze del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei (e amico di Cucinelli), che ha promesso il suo impegno, e della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, oltre che di vari sindaci del territorio.

I libri saranno tutti acquistati, fra copie antiche e nuove edizioni, senza ricorrere a donazioni né a soci-sostenitori. E la biblioteca sarà universale perché conterrà testi sia in italiano sia in altre lingue (anche favorendo eventuali traduzioni di testi inediti in Italia), limitatamente però a 5 categorie: letteratura, poesia, filosofia, architettura e artigianato (che «secondo me - ha detto Cucinelli - avrà una gran rivalsa nei prossimi anni»), senza allargarsi a tutti i campi della cultura perché l'intento è quello di «scavare in profondità». Per selezionare i titoli è stato predisposto un team di una decina di persone, in varie parti del mondo. E Brunello ha già deciso che il primo volume ad entrare sarà "Marco Aurelio Imperatore", un’edizione del 1900. «Immagino la villa sempre aperta - così ha esposto Cucinelli il suo sogno - per trasformarsi, grazie al verde che la circonda, in un "parco dello spirito" dove i visitatori potranno confrontarsi sui grandi temi dell’umanità. Una sorta di tempio laico della cultura ove sia possibile dialogare idealmente con i più grandi spiriti della storia, a partire dai classici, amabili compagni della più profonda crescita morale e culturale dell'essere umano». È un sogno cullato dallo stilista insieme all’amico Massimo de Vico Fallani (che per questo ha voluto accanto a sé sul palco), l'architetto e paesaggista che lo ha ispirato per quel "Parco della bellezza" (formato a oggi dal teatro edificato ex novo, dal monumento alla "Dignità dell’uomo" e da una vigna) di cui la biblioteca sarà l’ultima perla. «Nel 2020, durante le nostre passeggiate a Solomeo – ha detto Cucinelli – ci siamo chiesti come, nel post Covid, si poteva investire nell’umanità, per far dono alle generazioni a venire di un luogo dove il passato richiami l’attenzione verso il futuro radioso che ci attende». Da qui l’idea. Per testimoniare la continuità della quale Cucinelli ha voluto sul palco anche la prima nipote Vittoria, 11 anni ma con già - ha confessato - «una gran passione per i libri».